A poche ore dalla Santa Pasqua, gli abitanti di Ponticelli ripiombano nell’incubo di una nuova faida di camorra. All’indomani dell’incidente che ha ridotto in fin di vita un 23enne e ha ferito in maniera non grave un 31enne, entrambi legati al gruppo camorristico emergente radicato nel rione De Gasperi, tra le strade del quartiere si teme una nuova escalation di sangue e violenza.
Un vento di guerra che spirava su Ponticelli già da diverso tempo, introdotto da una serie di raid: le bombe, le auto incendiate, “le stese” e “le scese” che hanno marcato e consacrato l’ascesa di un nuovo gruppo criminale, partito dal rione De Gasperi e capeggiato da un volto noto della criminalità locale che è riuscito a conquistare “il suo” rione, l’ex fortino dei Sarno, appropriandosi anche del controllo delle piazze di droga presenti in quella sede, tra le quali si annoverano quelle più redditizie dell’intera periferia orientale. Un bottino opulento che non è bastato a sedare la brama di rivalsa del nuovo ras che negli ultimi tempi aveva iniziato a sfilare tra le strade dei fortini dei rivali, accompagnato dal suo commando, talvolta anche sparando colpi d’arma da fuoco. Un copione che, di recente, si è ripetuto in più di un’occasione nel rione De Gasperi per appagare la volontà di marcare e preservare il controllo del territorio da parte del nuovo gruppo emergente, ma anche in altri arsenali del quartiere controllati dai rivali, come il “parco di Topolino”.
Seppure i vertici del clan De Micco detenuti avrebbero impartito dal carcere l’ordine di non impugnare le armi per punire il ras dissidente, come era invece accaduto in passato tutto le volte che qualcuno aveva osato sfidare i cosiddetti “Bodo”, nel corso del pomeriggio di venerdì 29 marzo, quasi sicuramente, un commando si è appostato nei pressi del rione De Gasperi per regolare i conti con il gruppo dissidente.
Come detto, negli ultimi tempi, il ras del rione era solito riversarsi tra le strade del quartiere per inscenare una serie di azioni intimidatorie e dimostrative finalizzate a rilanciare la credibilità del gruppo emergente e al contempo lanciare il guanto di sfida ai rivali. Motivo per il quale, quel suv bianco che ha provocato l’incidente in cui è rimasto gravemente ferito un 23enne e in maniera meno lieve un 31enne – entrambi legati al cartello emergente del rione De Gasperi – era pronto ad entrare in azione per eliminare il ras. Un imprevisto può aver fatto saltare i piani del commando che ha ripiegato sui due centauri: seppure l’auto abbia provocato l’incidente che ha ridotto in fin di vita uno dei due, appare chiaro che non fossero loro il reale obiettivo dei sicari che non avrebbero tentato di sparargli. Il commando, a bordo del suv con il viso coperto da passamontagna, possedeva delle armi ancora cariche quando si è dileguato dal luogo dell’incidente, lo dimostra il fatto che sono stati esplosi dei colpi verso in aria per intimare a un automobilista di consegnargli il veicolo.
Una serie di elementi concorrono a collocare al centro del mirino dei sicari del clan rivale proprio il ras dissidente del rione De Gasperi che da un lato vive nella consapevolezza di essere sovraesposto a un pericolo ormai diventato tangibile, all’indomani della sequenza concitata andata in scena 24 ore fa, mentre dall’altro deve fare i conti con la necessità di inscenare una replica impellente all’affronto subito per assecondare una delle regole più importanti del codice d’onore malavitoso e che impone di rispondere immediatamente a un agguato per “non perdere la faccia”.
Gli equilibri sempre più precari, ormai sono completamente saltati, il mancato agguato sfociato in quel grave incidente stradale che ha paralizzato il traffico nell’intero quartiere e ha gettato i cittadini nello sconforto, ne è la triste conferma.
Proprio per questo motivo gli abitanti del quartiere temono che nelle prossime ore, sprezzanti del clima di festa che la Pasqua dovrebbe apprestarsi ad introdurre, i reduci del gruppo emergente potrebbero inscenare la controffensiva, intenzionati a non indietreggiare al cospetto dei De Micco e soprattutto ancora più motivati dalla ferita recisa dall’agguato subito che ha ridotto in fin di vita un giovane affiliato.
“Una stesa” in uno dei luoghi-simbolo del potere del clan attualmente egemone a Ponticelli è lo scenario più temuto, ma i cittadini non pensano di poter escludere che il gruppo del rione De Gasperi possa optare per un agguato finalizzato a colpire una figura di spicco del clan rivale. I cittadini temono che già stasera, durante la notte che introduce la domenica di Pasqua, tra le strade del quartiere si potrebbero registrare delle nuove fibrillazioni.