Uno spettacolo pirotecnico che non è passato di certo inosservato, quello andato in scena nel cortile dell’abitazione della famiglia De Micco in via Luigi Piscettaro, nel quartiere Ponticelli, nel corso della serata di venerdì 29 marzo. Almeno 20 le batterie di fuochi d’artificio che hanno garantito una performance della durata di più di 20 minuti, a poche ore di distanza dal mancato agguato, sfociato in un incidente stradale e che ha portato al ferimento di due soggetti legati al gruppo dissidente del rione De Gasperi.
Almeno due gli spettacoli pirotecnici andati in scena a distanza ravvicinata, tra le 20 e le 21, dopo la concitata sequenza che ha ridotto in fin di vita il 23enne Vincenzo Arienzo e ha ferito in maniera più lieve il 31enne Giuseppe Tulipano, raggiunti da un commando a bordo di un suv bianco mentre percorrevano via delle metamorfosi in scooter.
Una pioggia di fuochi che ha sottolineato l’impellente necessità di festeggiare un avvenimento importante in casa De Micco: il compimento di un’azione che ha concorso a indebolire la compagine rivale o una scarcerazione eccellente le ipotesi più quotate.
Le immagini che immortalano lo spettacolo pirotecnico andato in scena nel quartier generale dei De Micco sono state divulgate sui social da diversi soggetti legati al clan. In un video, in particolare, spicca anche una data che probabilmente concorrerà a risolvere il rebus: potrebbe trattarsi della data dell’arresto del soggetto del quale si festeggiava la scarcerazione.
Mentre i De Micco alzano i calici e ostentano la loro supremazia, tra le mura del rione De Gasperi si registra un clima tutt’altro che disteso. A destare particolare apprensione sono soprattutto le condizioni di Arienzo: parenti e soggetti legati al gruppo emergente del rione al quale era contiguo anche il 23enne che ha avuto la peggio nell’incidente avvenuto ieri pomeriggio, continuano a dedicargli video e tributi finalizzati a rilanciare le quotazioni dell’organizzazione, sminuendo così l’entità del colpo subito dai rivali.
Tantissimi i video che si susseguono sui social e che ritraggono il 23enne in compagnia delle figure apicali del gruppo nel quale era confluito di recente. A carico di Arienzo figurano precedenti per reati contro il patrimonio, ma mai prima d’ora era stato affiliato a un clan camorristico, secondo quanto riferito da alcuni conoscenti. Un dettaglio che concorre a far luce su quanto sta accadendo nel rione De Gasperi, dove un ras che non ha mai nascosto l’intenzione di marcare la scena camorristica da leader, dopo un periodo relativamente lungo trascorso in carcere, una tornato a Ponticelli è riuscito a far breccia nel cuore di un gruppo di giovani, tra i quali figurano anche dei minorenni, disposti a supportare il suo piano criminale. Affiancato dal figlio e da una cerchia di parenti, forte anche dell’appoggio di una pranza di ragazzi animati da un fuorviante desiderio di rivalsa e riscatto, il ras da diverse settimane sta sfidando l’egemone clan De Micco. Consapevole di essere finito nel mirino dei rivali, ieri pomeriggio, può aver chiesto ai due gregari di perlustrare la zona prima di addentrarsi tra le strade del quartiere insieme al suo commando e quando Arienzo e Tulipano hanno intercettato il suv a bordo del quale erano appostati i sicari pronti ad entrare in azione per uccidere il ras, avrebbero provato a sfuggire al gruppo di fuoco per fare ritorno nel rione e allertare i sodali, ma la loro corsa sarebbe sfociata in quell’incidente, provocato proprio dal Suv bianco che ha tagliato la strada allo scooter sul quale viaggiano i due affiliati al gruppo del rione.