Nelle ore precedenti, nel rione Conocal di Ponticelli, la camorra ha camorra ha messo la firma sull’ennesima azione violenta.
Ad avere la peggio una donna che vive in un alloggio popolare nel fortino del clan D’Amico, insieme a una figlia disabile con gravi problemi di salute. La donna è stata costretta ad allontanarsi dal suo alloggio per accompagnare la figlia in ospedale, in virtù di un notevole peggioramento delle sue condizioni di salute.
Un allontanamento fugace e improvviso, imposto da una dolorosa circostanza di cui ha tratto vantaggio il clan operante nel Conocal. A capo della compravendita delle case popolari per conto del clan, allo stato attuale, secondo quanto riferito dai residenti in zona, ci sarebbe una parente diretta del defunto ras Vincenzo Costanzo, assassinato lo scorso maggio a Napoli. Un tempo era proprio “ciculill'” a gestire il business illecito per conto del clan, forte del supporto di una paranza di giovanissimi che lo affiancava. In seguito al suo omicidio, la gestione della compravendita degli alloggi popolari sarebbe stata ereditata da un membro della famiglia Costanzo.
Proprio questa persona avrebbe provveduto a occupare di forza l’alloggio liberato dalla donna per consentire alla figlia di ricorrere a delle cure mediche necessarie, introducendo nella sua abitazione una ragazza gravida. Un vecchio escamotage che in passato ha consentito a diversi nuclei familiari di raggirare la legge, impedendo lo sfratto. Tuttavia, le sentenze più recenti hanno stabilito che neanche l’imminente parto di una donna può consentire a quest’ultima l’occupazione abusiva di un alloggio Iacp. Le difficoltà che la prossima mamma può ritrovarsi ad affrontare, viste le sue condizioni fisiche, non rendono meno grave la condotta da lei tenuta (specie se insieme ai suoi familiari) consistente nella illegittima presa di possesso di una casa popolare. Scatta ugualmente la denuncia per la donna, a cui viene negato il riconoscimento dello stato di necessità, per non aver diritto ad occupare l’appartamento di edilizia popolare. Motivo per il quale, introducendo una ragazza in quell’appartamento, sottratto a una madre con figlia disabile, la camorra non ha “blindato” la posizione dell’occupante abusiva, ma ha solo messo la firma sull’ennesima azione deprecabile. E’ accaduto in un edificio ubicato nella parte del rione che costeggia il cavalcavia della strada statale 262, nell’ultimo parco, tra via Sambuco e via al Chiaro di Luna.
Inoltre, stando al racconto dei residenti in zona, i soggetti legati al clan che hanno provveduto ad occupare di forza l’abitazione della donna per consentire l’insediamento della “loro inquilina” hanno gettato in strada dalla finestra indumenti ed effetti personali della legittima assegnataria.
La vicenda non è stata segnalata alla nostra redazione dalla diretta protagonista, ma da alcuni residenti in zona. Malgrado il clima di dilagante terrore che regna nel Conocal, dove negli ultimi giorni si sta intensificando l’occupazione coatta di appartamenti da parte degli esponenti del clan, i residenti in zona hanno vinto la paura e hanno deciso di rendere pubblica la vicenda, perchè fortemente indignati dal fatto che gli esponenti della criminalità locale abbiano buttato fuori di casa una madre e una figlia disabile e gravemente malata, approfittando di una situazione d’emergenza scaturita da un serio problema di salute.
Inoltre, gli abitanti del Conocal manifestano forte preoccupazione per la situazione che regna nel rione negli ultimi tempi e che vede gli esponenti del clan farsi promotori di una serrata politica finalizzata a occupare il maggior numero di case per racimolare un cospicuo bottino per poterne beneficiare durante la detenzione, sempre più temuta, perchè percepita come sempre imminente.
Nel Conocal sta andando in scena l’ultimo colpo di coda, dettato dalla forza della disperazione di chi non ha nulla da perdere e tutto da guadagnare: e proprio per questo motivo nel rione regna la paura.