Nessuna querela, nessuna azione legale indirizzata alla direttrice del nostro giornale, bensì privilegiare l’impellente necessità di racimolare il maggior quantitativo di denaro, in vista di un sempre più imminente arresto: questa la strategia avviata dai clan operanti a Ponticelli, finiti sotto i riflettori dopo la pubblicazione di diversi articoli in cui abbiamo smascherato il business degli alloggi abusivi.
Un’attività illecita esercitata con la complicità di un consigliere della VI Municipalità di Napoli, Vincenzo Sollazzo, proprietario di un Caf nel rione Conocal di Ponticelli. Gli articoli pubblicati su Napolitan.it hanno seminato paura ed apprensione tra i soggetti coinvolti nel business illecito che ha privato dozzine di famiglie dell’alloggio comunale che gli era stato regolarmente assegnato alle quali è stata anche cancellata la residenza, proprio con la complicità del consigliere Sollazzo, per legittimare lo status degli occupanti abusivi che hanno elargito cospicue somme di denaro, prima per comprare l’appartamento dal clan operante nella zona e poi per avviare l’iter necessario a “mescolare le carte” e tentare di regolarizzare la loro posizione, sventando il pericolo di uno sfratto.
L’ordine impartito dai clan è quello di accelerare i tempi per sbrigare le pratiche in sospeso e intensificare la compravendita degli alloggi popolari: un ultimo, disperato colpo di coda voluto per racimolare il maggior quantitativo di denaro, in vista di una ormai sempre più scontata detenzione. Una decisione scaturita anche dal fatto che ormai le quotazioni di Sollazzo sono in caduta libera e di qui a poco i clan dovranno trovare un’altra interfaccia disposta a rimpiazzarlo. In tal senso, alcuni clan operanti si starebbero già attivando e sarebbero già entrati in affari con altri Caf operanti nel quartiere.
Nel frattempo, nel rione Conocal di Ponticelli, negli ultimi tempi si è intensificata l’occupazione coatta delle abitazioni arbitrariamente assegnate dalla camorra a famiglie disposte a versare nelle casse del clan svariate migliaia di euro, a discapito dei legittimi assegnatari. I residenti in zona raccontano che nel rione regna un clima di terrore che li costringe a presidiare le loro abitazioni organizzandosi in turni con i loro familiari quando c’è la necessità di uscire, per non lasciare la casa incustodita. In diverse circostanze, anche un allontanamento di pochi minuti è costato caro ad alcune famiglie. Tanto è bastato per seminare il panico tra gli abitanti del rione, costretti a non abbassare mai la guardia per preservare la propria abitazione.