Ciro Niglio, ex figura di spicco della camorra barrese, malgrado abbia terminato di recente il percorso di collaborazione con la giustizia, ha ancora tanto da raccontare. In particolare, in riferimento all’omicidio del 18enne Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo di Pianura ucciso a Mergellina un anno fa, nel corso di una lite tra due bande di giovani alla quale era completamente estraneo. Si trovava poco istante, seduto al tavolino di uno dei tanti chalet del lungomare Caracciolo di Napoli in compagnia degli amici quando il 19enne Francesco Pio Valda impugnò una pistola e sparò diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali raggiunse il suo omonimo senza lasciargli scampo.
Niglio non ha dubbi in merito al fatto che sia stato lui ad uccidere il 19enne di Pianura: è stato suo nipote a confessarlo.
“L’ultima volta che l’ho sentito è stato su Instagram, poco prima dell’arresto, mi telefonava con una certa insistenza. Un fatto che mi meravigliò parecchio perché ho chiuso i rapporti con la famiglia quando mi sono pentito. Guardavo le storie e i contenuti che pubblicava sui social, ma da quando ero andato via da Napoli non ci parlavamo più. Rifiutai la prima chiamata, quando ho visto che insisteva ho risposto: “ho un problema, mi serve un avvocato, come mi puoi aiutare?”, mi disse.
“Perché chiami me?”, è stata la prima domanda che gli ho fatto, anche perché ero all’oscuro di quello che era accaduto la sera prima a Mergellina.
“Ho fatto un guaio… il fatto di Mergellina…”
In sostanza, Francesco Pio Valda, contatta lo zio collaboratore di giustizia e gli confessa di essere l’autore dell’omicidio avvenuto la sera prima a Mergellina.
“Ho staccato la chiamata, perché pensavo che avesse rubato un motorino o qualcosa di simile. Sui social ho visto che frequentava i figli degli Abrunzo e degli Aprea e che pubblicava contenuti che inneggiavano alla camorra, ma mai avrei immaginato quello che mi ha confessato. Non guardo molto i giornali, ho preferito distaccarmi completamente da quella vita e evito di sapere anche quello che accade, per questo motivo non ero nemmeno a conoscenza di cosa fosse accaduto a Mergellina la sera prima. Non appena ho fatto una ricerca su internet e ho appreso dell’omicidio del 18enne di Pianura, l’ho richiamato. Gli ho consigliato di andarsi a costituire perché assumersi le sue responsabilità davanti alla legge era l’unica cosa da fare. E lui ha manifestato la volontà di collaborare con la giustizia. Mi ha chiesto informazioni sulla procedura, voleva sapere cosa doveva fare per collaborare. Da come avevo capito si voleva pentire perché si è reso conto della gravità di quello che aveva fatto e si è sentito sporco. Ha aggiunto di “aver fatto un sacco di guai per conto del clan”. Sicuramente, dopo quella conversazione con me, la famiglia lo ha convinto a cambiare idea, inducendolo a credere che verrà assolto. Questo spiega anche perché sui social sono apparsi quei video che lo esaltavano dopo l’arresto. Diversamente non mi spiego come sia possibile che un ragazzo che manifesta la volontà di collaborare, arrestato dopo un’ora da quella conversazione abbia cambiato completamente versione e atteggiamento quando si è trovato davanti al magistrato. Ancora ora si dichiara innocente, ma a me ha confessato di aver ucciso Francesco Pio Maimone. Credo che quella sera, insieme a quel gruppo di ragazzi, si trovasse lì o perché gestivano qualche business illecito nella zona o era in corso una faida tra ragazzini nella quale ha avuto la peggio un innocente.”.
Lo zio di Valda rivela un altro particolare importante che riguarda la pistola che probabilmente Francesco Pio ha utilizzato quella sera: “nel 2014 ho avuto in regalo dalla moglie di Valda, nonché madre di Francesco Pio, una pistola di suo marito di Ciro Valda. Mio cugino era molto legato a me e per questo motivo quella pistola finì nelle mie mani: volevano che la utilizzassi per uccidere uno dei Cuccaro per vendicare la sua morte. La nascosi in un condominio, un giorno la rubò Luigi, il fratello di Pio, era un 357 che non è mai stata ritrovata. Quella pistola doveva essere utilizzata solo per uccidere un Cuccaro. A me resta il dubbio che sia quella utilizzata da Pio quella sera. So che è stata utilizzata solo una volta in una sparatoria nella macchina di fortuna Abrunzo, durante una discussione con Luigi Valda, il quale dichiarò di averla utilizzata per sparare contro quell’auto e poi l’ha buttata. Non credo che si sia disfatto di un ricordo così importante del padre, per giunta senza essersene servito per compiere un omicidio. Non avrebbe senso.”.