Prima condanna per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, l’aspirante pizzaiolo 18enne ucciso la notte tra il 19 e il 20 marzo 2023, mentre era nei pressi di uno chalet del lungomare di Mergellina insieme agli amici. Francesco Pio fu raggiunto da un proiettile vagante, esploso nell’ambito di una lite nata tra due gruppi di giovani dopo distanti dalla zona dove sostava il 18enne di Pianura, estraneo alla rissa.
Il gup di Napoli Chiara Bardi ha accolto le richieste del pm e condannato a sei anni di reclusione Rocco Sorrentino (difeso dall’avvocato Francesca Di Dio). Sorrentino è uno degli otto soggetti ritenuti dalla DDA di Napoli coinvolte nell’omicidio: Francesco Pio Maimone, venne raggiunto al petto da uno dei colpi di pistola esplosi al culmine di una lite scoppiata tra gruppi criminali rivali solo per un pestone su un paio di snickers griffate.
Sorrentino – per il quale il pm antimafia Antonella Fratello, lo scorso 19 febbraio sveva chiesto sei anni di reclusione – è accusato della detenzione di una pistola calibro 38 o 357 con relativo munizionamento, compatibile con quella che è stata usata la tragica notte in cui Maimone venne ucciso ma, soprattutto, di associazione a delinquere di tipo camorristico, il clan Aprea.
Determinanti per inchiodare l’imputato alle sue responsabilità alcune intercettazioni ambientali acquisite dalla Squadra Mobile di Napoli.
Secondo gli inquirenti a sparare fu Francesco Pio Valda, il 20enne che dallo scorso 27 febbraio è sotto processo, davanti alla prima corte di assise di Napoli, insieme con altri sei imputati tra familiari stretti e amici.