Come rimarcato con orgoglio dal Presidente Nazionale della Fai-Antiracket Luigi Ferrucci, quella inaugurata a Chiaiano nel corso del pomeriggio di giovedì 14 marzo è la 49esima sede dell’associazione nata per contrastare il fenomeno estorsivo. Una rete costituita da commercianti e imprenditori che non si sono piegati al ricatto delle organizzazioni criminali, come insegna la storia di Raffaele Vitale, presidente della neonata associazione nel quartiere della periferia nord di Napoli.
Pizzaiolo ed agronomo alimentare, titolare della pizzeria Infermento, nel 2016, quando gestiva il complesso sportivo del quale ancora si occupa, Raffaele ha subito una richiesta estorsiva di 2.500 euro da parte di tre malavitosi di Marianella, il quartiere in cui è nato e cresciuto e nel quale ha scelto di restare ed investire.
Raffaele non ha solo denunciato, ma ha anche deciso di partecipare all’arresto, facendo da esca per i suoi estorsori, nell’ambito di un’operazione orchestrata dai carabinieri. Nel corso degli anni, Raffaele ha consolidato la sua fama di pizzaiolo gourmet, inaugurando la sua pizzeria proprio accanto al complesso sportivo che in passato ha attirato l’attenzione della criminalità organizzata. Inoltre, il suo coraggio ha motivato molti altri commercianti della zona, quando si sono trovati a fronteggiare la stessa minaccia, inducendoli a seguire il suo esempio. Un impegno che ha portato alla realizzazione di un nuovo, prezioso presidio antiracket in uno dei tanti quartieri della città in cui c’è bisogno di segnali utili a favorire il ripristino della legalità.
“Non sono più solo come quando ho denunciato, – ha dichiarato i presidente Fai-Antiracket Chiaiano, Raffaele Vitale – da allora abbiamo percorso tanta strada insieme. Noi non siamo eroi e non vogliamo esserlo“, ha poi aggiunto, rimarcando la necessità di ribellarsi alla criminalità e non cedere al riscatto estorsivo per rivendicare il diritto di lavorare liberi da vessazioni e minacce.
Il prefetto di Napoli Michele Di Bari ha definito la cerimonia inaugurale del presidio Fai di Chiaiano una “festa che ispira sentimenti buoni, un senso civico nuovo. Le mafie, la camorra si contrastano con questi gesti. Denunciare è una scelta di vita. Lo Stato è accanto a chi fa questa scelta.”
Il presidio della Fai di Chiaiano è intitolato a Francesco Tammaro, commerciante del territorio che negli anni ’80 ha pagato con la vita il rifiuto di cedere al ricatto estorsivo. Nell’ambito della cerimonia è stata annunciata l’imminente inaugurazione di un’altra associazione Fai nel quartiere Secondigliano che verrà intitolata a Nicola Barbato, il poliziotto 61enne, deceduto lo scorso 17 marzo, che rimase ferito durante un’operazione anticamorra mentre tentava di sventare un’estorsione a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta. Raggiunto da colpi di pistola, Barbato perse l’uso delle gambe e da allora era rimasto su una sedia a rotelle.