Resta alta la tensione nei rioni controllati dalla camorra nel quartiere napoletano di Ponticelli, dove continuano a registrarsi raid sui quali spicca la firma degli esponenti della criminalità locale.
Dopo le bombe e le automobili incendiate nel rione De Gasperi, con un breve parentesi nel Conocal, dove di recente è stata data alle fiamme una motocicletta e si è registrata l’esplosione di un ordigno, il raggio d’azione dei clan locali si è spostato nel rione Lotto O, fortino dei De Luca Bossa, fortemente rimaneggiati dagli arresti e dalla migrazione dei reduci rimasti a piede libero che sono passati dalla parte dei De Micco, il clan attualmente egemone a Ponticelli.
Un raid che, come detto, matura in un clima già segnato da diverse azioni intimidatorie sulle quali ci sarebbe la firma del braccio armato del clan De Micco, composto da quattro giovanissimi, dediti ad inscenare delle azioni dimostrative eclatanti, alcune delle quali indirizzate proprio ai reduci della cosca del Lotto O, così come comprova il raid incendiario che lo scorso 19 febbraio ha distrutto l’auto della moglie di Lorenzo Valenzano, affiliato ai De Luca Bossa, attualmente detenuto, ma che prima di finire dietro le sbarre aveva ricoperto il ruolo di reggente del clan. Una circostanza dettata dagli eventi, in virtù dei blitz che decapitarono l’organizzazione. Tuttavia, in quel frangente, Valenzano ha messo la firma su diverse azioni mirate a tentare il tutto per tutto.
Uno scenario incattivito soprattutto dal “tradimento eccellente” degli Amitrano, famiglia camorristica legata ai Sarno che aveva rinnegato l’affiliazione ai De Micco per entrare in affari con i vecchi clan dell’ala orientale di Napoli, dando il via a una contestatissima alleanza, e che di recente, quando il vento ha ripreso a soffiare a favore dei cosiddetti “Bodo” è tornata a bussare alla porta di questi ultimi. Proprio in questo frangente, contestualmente al “ritorno alle origini” della famiglia Amitrano e alla scarcerazione del rampollo di casa hanno preso il via le azioni intimidatorie palesate con le bombe e i raid incendiari, l’ultimo dei quali è avvenuto proprio nella roccaforte dei De Luca Bossa.
Le schermaglie tra le due compagini, malgrado i conti in sospeso e le ruggini legate a un passato tutt’altro che superato, hanno preso il via quando l’alleanza era ancora in essere. Ciononostante, il rampollo di casa Amitrano e suo cognato diedero filo da torcere ai fratelli Emmanuel ed Umberto De Luca Bossa cercando di estrometterli dal controllo delle piazze di droga radicate nl Lotto O. Quelle furono le prime di una lunga serie di rappresaglie che anche in carcere sfociarono in una violenta rissa tra Pasquale Ronza detto Calimero, fidanzato della figlia di Domenico Amitrano alias Mimì a puttana e Umberto De Luca Bossa. Ad avere la peggio fu proprio quest’ultimo e la replica del clan del Lotto O portò alla distruzione delle automobili della figlia e della sorella di Amitrano. Due raid che avvennero a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.
Un raid, quello andato in scena nel Lotto O, che si presta ad almeno due ipotesi investigative.