“Ci sono ferite che non si rimarginano”: inizia così la ricostruzione della storia di Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli da un carabiniere fuori servizio, nella notta tra il 29 febbraio e il 1° marzo 2020, nei pressi di via Santa Lucia. Il 15enne, sotto la minaccia di una pistola, rivelatasi un’arma giocattolo, insieme ad un complice aveva cercato di sottrarre l’orologio al militare che era in compagnia della sua fidanzata ed esplose diversi colpi d’arma da fuoco verso il minorenne, anche mentre era in fuga. Fatale proprio il colpo che lo ha raggiunto mentre scappava, quindi quando non rappresentava più una minaccia.
Il post, pubblicato sulla pagina facebook “Fatti di Napoletani perbene” ha toccato il cuore di moltissimi utenti.
Di seguito, il testo integrale:
Sapete chi è il ragazzino nella foto?
Si chiama Ugo, ha 12 anni, abita a Napoli nei quartieri spagnoli, anzi come si dice a Napoli sui quartieri…
Lo vedete impegnato contento, con i suoi occhi neri vispi mentre impasta una semplice pasta di sale, in una sala di una onlus
che si occupa di ragazzini difficili come lui, che hanno avuto la sfiga di nascere in uno dei quartieri più duri della sua città.
Ugo, completamente abbandonato dallo stato che vede come un nemico, e l’alternativa alla strada gli è possibile solo grazie a queste coraggiose onlus laiche o alle politiche sociali di parte della chiesa cattolica.
Da ragazzo sono stato capo ministrante, e nel quartiere san Lorenzo e di ragazzi come Ugo, chiamati mollechelle nel gergo dell’associazionismo napoletano, ne ho conosciuti e seguiti tanti.
A volte me li andavo a prendere dalle saitelle dei vicoli direttamente, e li vestivo con l’abito ministeriale, suscitando anche scandalo tra l’ipocrisia dei fedeli, che vedevano i vestiti sacri addosso ai demoni.
Tanti si sono salvati, e per salvati intendo che hanno imparato un mestiere onesto e messo su famiglia, dal fruttivendolo al calzolaio, dal muratore all’idraulico.
Tanti altri invece no, avviati dalle famiglie stesse all’illiegalita e facili moschilli di camorra, come è successo ad Ugo.
Da ex educatore, posso capire la coltellata al cuore che i suoi educatori hanno avuto quando hanno saputo che Ugo, a 15 anni, è morto 4 anni fa mentre tentava di rapinare un carabiniere di 22 anni puntandogli alla testa una pistola giocattolo mentre era in auto con la fidanzata.
“Oh, se sapessi dov’è la strada che torna indietro, la lunga strada per il paese dei bambini.”
Dietrich Bonhoeffer:
A prescindere da come la pensiate, la morte di Ugo, è una sconfitta per tutti.
Scusa Ugo se non siamo riusciti a salvarti, da noi stessi e da chi ti ha messo al mondo.”