Una locandina che non è passata inosservata allo sguardo vigile e attento degli abitanti del quartiere napoletano di Ponticelli, stanchi di subire le bombe, gli spari, i furti, le rapine, ma anche le angherie e le sopraffazioni degli esponenti della criminalità locale.
Una locandina pubblicata di recente sui social network e che annuncia un evento in programma per il prossimo 16 aprile, presso una concessionaria di automobili del quartiere di proprietà dell’organizzatrice dell’evento: si tratta della moglie di uno dei fedelissimi dei De Micco, un affiliato della prima ora attualmente detenuto, ma in procinto di scarcerazione.
Tombola scostumata con “Lady Rose”, si legge sulla locandina pubblicata sui social network che annuncia anche la presenza del neomelodico Luca Formisani, finito più volte sulle pagine di cronaca per le canzoni e le performance che emulano il boss Raffaele Cutolo.
Un’associazione di fatti e persone che ricostruisce un quadro che allarma gli abitanti di Ponticelli, stanchi di assistere in silenzio alle gesta dei camorristi e dei loro parenti che spadroneggiano tra le strade del quartiere.
Un annuncio che matura a pochi giorni di distanza dallo spettacolo organizzato dalla stessa donna in un noto ristorante della zona e che ha visto la tiktoker “Very” esibirsi per i presenti. Secondo quanto riferito alla nostra redazione da persone vicine alla donna che di recente si sta calando sempre più spesso nelle vesti di organizzatrice di eventi, alcune persone a lei vicine sarebbero tra le fondatrici della pagina fan della stessa “Very”: “The tigrottes”.
Rispetto all’evento che dovrebbe svolgersi il prossimo 16 aprile, a destare perplessità è soprattutto l’annuncio con tanto di numero di telefono da contattare per ricevere informazioni. Una premessa che lascia intuire che non si tratta di una festa privata, bensì di un vero e proprio evento. La normativa vigente, in questo caso, prevede che vengano rilasciate una serie di autorizzazioni per lo svolgimento di questo tipo di spettacoli, anche se organizzati in un locale privato.
A spingere i cittadini a segnalare la vicenda, non solo l’ostentazione del potere da parte di una famiglia camorristica di spicco del quartiere che annuncia la presenza di un soggetto diventato celebre imitando le gesta di uno dei boss più spietati che ha decretato la morte di decine di persone innocenti, scrivendo una delle pagine più tristi e violente della storia di questa città, ma anche le perplessità in merito alla legittimità dell’evento.
Sono state richieste e rilasciate le autorizzazioni e i permessi previsti dalla legge, prima di dare il via alla promozione dell’evento?
Questa la domanda che i ponticellesi non possono fare a meno di porsi al cospetto di quella locandina.
Quella sera, i ponticellesi assisteranno all’ennesimo trionfo dell’illegalità, malgrado il largo anticipo con il quale l’evento è stato annunciato e che consentirebbe alle forze dell’ordine di stoppare sul nascere le velleità della camorra e di chi ne fa le veci?
Del resto, non sarebbe la prima volta che accade a Ponticelli.
Basta pensare a quanto accaduto lo scorso 5 giugno, in occasione del trigesimo del ras del Conocal Vincenzo Costanzo. In quell’occasione, decine e decine di persone inscenarono indisturbate una vera e propria azione dimostrativa, spadroneggiando tra le strade del rione e sconfinando anche tra le via del comune di Volla, mandando in tilt il traffico. Malgrado la data fosse da cerchiare in rosso sul calendario delle forze dell’ordine operanti sul territorio, consapevoli del fatto che sicuramente in quell’occasione i familiari e gli affiliati al clan avrebbero inscenato quella forma di consacrazione per il ras ucciso in un agguato.
Così doveva essere e così è stato. E chi disponeva del potere e dell’autorità per intervenire, non ha fatto nulla per evitare che quelle scene indegne di un paese civile venissero gettate in pasto all’opinione pubblica.
Una vergogna nazionale: quelle immagini conquistarono la ribalta mediatica, grazie ai video pubblicati dal nostro giornale e rilanciati dai principali organi di stampa.
Una vergogna che gli abitanti onesti di Ponticelli non vogliono vedersi costretti a provare sulla loro pelle.