Dismessi, per ora, i panni del frontman del gruppo Foja, Dario Sansone torna ad esibirsi dal vivo in un concerto teatrale inedito. Il cantautore, musicista, regista di film d’animazione e disegnatore sta registrando in Francia il suo primo album solista e, al Teatro Trianon Viviani di Napoli, suonerà per la prima volta dal vivo alcuni brani inediti scritti per questo suo atteso debutto in solitario.
Sansone sarà accompagnato da una nuova squadra di validi musicisti, che preferisce chiamare “Ensemble”, e tra i componenti coinvolti, sia in studio che live, troviamo Marco Sica (violino), Pierluigi D’Amore (contrabbasso), Pasquale Benincasa (percussioni), Ubaldo Tartaglione (plettri).
Ad arricchire lo show ci penserà il collettivo FUNA con le sue coreografie aeree, affiancate dalla voce recitante di Federica Altamura; e le sculture scenografiche curate dall’artista Sigarra. I suoni sono curati da Stefano Formato, mentre il disegno luci è di Gianluca Sacco.
Il concerto teatrale dal titolo “Santo Sud” rappresenta il punto di incontro tra due estremità: la santità, il sacro, che si percepiscono come alti e quasi irraggiungibili, e il Sud, sempre indicato come qualcosa che parte dal basso, che sta giù, al fondo, come la lava di un vulcano. L’individuo, stando nel mezzo, può compiere scelte verso una direzione o l’altra.
L’evento si terrà venerdì 1 marzo alle ore 21 (prevendite attive al seguente link – Biglietti: posto unico euro 13 + d.p.) presso il prestigioso Teatro Trianon Viviani, giá Teatro della canzone napoletana, location che incarna l’essenza stessa della cultura e della storia del Sud Italia. Sarà un concerto unico nel suo genere, in cui Dario Sansone esplorerà nuovi territori musicali, offrendo al pubblico un’esperienza coinvolgente.
Il concerto teatrale SANTO SUD parla di un uomo e dell’amore per la sua città. Città che è Sud, porta per l’inferno, ma anche paradiso e testimonianza dell’esistenza di Dio attraverso le sue bellezze. Città madre, amante, amica, sorella, che come in ogni rapporto, è anche in grado di deludere, ferire, far male e lasciare nel cuore solo il desiderio di allontanarsi, alla ricerca di nuovi stimoli spirituali, nuove facce, nuovi colori.
Il protagonista, dopo aver cantato l’amore per la sua città ed il dolore che questo comporta, capirà che il viaggio non finisce mai. E’ un continuo ritorno al punto di partenza, a quando ci si innamora per la prima volta, sempre in cerca del proprio Santo Sud. La commistione di linguaggi scelta che vede integrarsi danza contemporanea e aerea, drammaturgia teatrale oltre la musica, ha come obbiettivo quello di coinvolgere lo spettatore in modo profondo, andando a stimolare la partecipazione del pubblico con diversi mezzi espressivi. In scena, a fare da contrappunto alle canzoni, una scenografia-altare, simbolo del sud e della sacralità, allo stesso tempo individuale e collettiva, che ognuno di noi si porta dentro, sia quando al sud vuole tornare che quando dal sud si desidera andar via. Lo spettacolo integra diversi linguaggi espressivi avvalendosi della collaborazione delle coreografie pensate e costruite ad hoc dalla compagnia partenopea “Funa”.