La camorra di Ponticelli continua a far sentire la sua presenza sul territorio compiendo gesta eclatanti.
Nel corso del pomeriggio di martedì 20 febbraio, un ordigno è esploso nel Rione De Gasperi di Ponticelli, uno dei fronti più caldi in questo momento storico. Si tratta del terzo ordigno esploso nell’arco di un mese. Il quinto raid, considerando le quattro auto incendiate in due diverse circostanze. Nell’ex fortino del clan Sarno la paura cresce in maniera direttamente proporzionale alla paura dei residenti in zona che temono che ben presto i dissidi in corso possano sfociare nel sangue.
Gli attentatori non hanno neanche atteso che calasse la notte, sono entrati in azione nel tardo pomeriggio, professando in questo modo un’ulteriore segnale di forza, sprezzanti della presenza di civili tra le strade del rione. La camorra di Ponticelli rivendica omertà e connivenza e sottolinea una sfrontata padronanza del territorio, seguitando ad alzare sempre più il tiro, mostrandosi tutt’altro che propensa ad adottare atteggiamenti cauti e prudenti.
L’ultimo ordigno è stato piazzato poco prima della zona delle cosiddette “case murate” dove si erano verificati gli ultimi raid. Nella fattispecie, il messaggio intimidatorio appare inequivocabilmente indirizzato al ras del rione residente proprio in uno degli isolati adiacenti. Si tratta di uno degli autori della serrata campagna estorsiva subita da Carmine Sarno detto Topolino all’indomani del pentimento dei suoi fratelli. Topolino, seppure estraneo agli affari riconducibili alla famiglia Sarno, fu costretto a cedere l’agenzia musicale e l’impresa di pulizie di cui era proprietario.
Dopo aver scontato quella condanna per estorsione, il soggetto finito di recente nel mirino degli attentatori, è tornato nel rione De Gasperi e in più circostanze ha attirato su di sé le ire degli esponenti della malavita locale. Non è la prima volta che gli vengono indirizzati segnali intimidatori: avvertimenti prettamente mirati ad invitarlo a restare relegato nei confini di sua stretta pertinenza, guardandosi bene dall’adottare condotte e intenzioni che possano pestare i piedi ai big della camorra locale.
Un dictat che il gracile e irriverente ras avrebbe violato per l’ennesima volta di recente.
Nei giorni scorsi, nella stessa zona in cui è stato piazzato l’ordigno, i residenti in zona hanno segnalato la sfilata di un corteo di soggetti armati a bordo di moto e scooter. Un’ulteriore azione intimidatoria indirizzata al ras che evidentemente, a distanza di qualche giorno, ha di nuovo disatteso le aspettative dei rivali che dal loro canto si sono sentiti legittimati ad alzare il tiro, rivolgendogli un altro messaggio esplicito. Uno scenario che introduce delle premesse tutt’altro che rassicuranti per gli abitanti del quartiere.
L’aspetto che continua a suscitare particolare allarmismo è il clima di silenzio calato sul quartiere.