Arrivato al festival di Sanremo accompagnato dalle polemiche scaturite prima ancora che potesse intonare la sua canzone, finita nell’occhio del ciclone per il testo scritto in uno slang che ha fatto storcere il naso ai cultori della lingua napoletana, spinto verso la vittoria dal televoto che lo ha scelto in massa (il 60% nella finale a cinque), con la vittoria nella serata delle cover macchiata dai fischi della platea che in parte ha lasciato la sala durante la sua esibizione: si sintetizza così l’esperienza sanremese di Geolier, il rapper di Secondigliano arrivato a Sanremo da detentore di una serie di record incassati dal suo album “il coraggio dei bambini” che lo hanno consacrato già come il cantante napoletano che ha venduto il maggior numero di dischi nella storia della musica italiana, malgrado il pubblico dei cosiddetti “boomer” lo abbia conosciuto solo grazie alla partecipazione al festival della canzone italiana.
L’increscioso atteggiamento adottato dalla sala stampa e dalle radio che hanno assegnato alla canzone I’ p’ me, Tu p’ te voti bassissimi per ribaltare il giudizio del pubblico da casa e decretare la vittoria di Angelina Mango che al televoto ha ottenuto il 16.1% di preferenze.
Una polemica e un secondo posto che non sembrano aver inciso sull’entusiasmo del rapper che si è defilato elegantemente dalle polemiche: “Il festival è una gara a sé, non contano gli streaming. Non funziona in base a questo. Io sono contento di tutto, ho fatto un bel festival, ho imparato un sacco di cose. È tutta esperienza, tutta maturità che porterò a Napoli. Mi sono divertito assai. Quei momenti là aiutano a crescere, sono i migliori. E poi io e Angelina siamo due ragazzi di 20 anni, ed è già una cosa importantissima. Non poteva andare meglio. Sono solo al secondo disco della mia carriera: spero di cadere mille volte e di rialzarmi mille e una”.
Rimanda al mittente anche le ipotesi di un pregiudizio esistente nei confronti di Napoli e dei napoletani. “Forse se parliamo degli anni ’50, ma io sono del 2000. Penso sia passata questa cosa”. Del resto, l’obiettivo dichiarato fin dall’inizio per il giovane artista era quello di portare Napoli e il napoletano all’Ariston, insieme al rap. Amadeus, per lui, ha cambiato anche il regolamento, permettendogli di portare un testo in dialetto. “È questa la mia vera vittoria”, ha continuato a ripetere per tutta la settimana e lo fa anche all’indomani della finale. Ultimo di cinque fratelli maschi, è nato e cresciuto a Secondigliano. “Sono un ragazzo normalissimo. A 7-8 anni, già lavoravo a cottimo a casa, montando viti e bulloni. Agg’ faticato veramente e so che quali sono le cose importanti della vita”. Intanto le classifiche streaming volano (solo su Spotify I’ p’ me, Tu p’ te è primo in Italia con oltre 4,1 milioni di ascolti, 46/o in top 50 Globale) e su TikTok il suo brano è il più utilizzato per creare contenuti, seguito da Annalisa e Loredana Bertè. A conferma di quel 60% che lo ho votato. “Il supporto del pubblico non è mai abbastanza: è magnifico riceverlo. Non sei mai abituato a questo”. Nell’analisi del voto, che ha coinvolto pubblico a casa, Sala Stampa e Radio, Angelina Mango ha vinto il festival di Sanremo con il 40.3% delle preferenze totali. Geolier ha avuto il 25.2%, Annalisa, terza, il 17.1%.
Festa grande nel rione Gescal di Secondigliano che ha riservato a Geolier un’accoglienza da star. Cori, fuochi d’artificio e una folla in visibilio. ha accolto Geolier, al ritorno a casa dopo le fatiche del Festival di Sanremo. Un secondo posto festeggiato come una vittoria nel quartiere dove vive e cui ha dato lustro, il rione tra Secondigliano e Miano che lo ha sostenuto in questa settimana animata da tante polemiche.
Nel primo pomeriggio di lunedì 12 febbraio, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha invitato Geolier a Palazzo San Giacomo per complimentarsi con lui e consegnargli una targa quale forma di stima e supporto per il lustro che sta conferendo alla città. Una notizia che non ha sedato affatto le polemiche.