A Castellammare di Stabia, nel corso della serata di lunedì 22 gennaio, i carabinieri della sezione radiomobile della locale compagnia – allertati dal 112 – sono intervenuti all’ospedale San Leonardo per un ragazzino in stato di agitazione.
Nel piazzale del pronto soccorso, il minore era in preda al panico, si era cosparso di benzina e nella mano destra aveva un accendino, minacciava di darsi fuoco.
Un gesto estremo che celava una sofferenza acuta. Una richiesta di aiuto di un ragazzino che deve affrontare un problema molto più grande di lui. I Carabinieri si sono avvicinati al ragazzino, gli hanno sottratto l’accendino e lo hanno condotto in caserma. Una volta lì, il 16enne è scoppiato in un pianto liberatorio e una vicenda familiare ancora da ricostruire.
La mamma del ragazzo infatti è in ospedale. La donna è ricoverata per delle lesioni e a picchiarla, scopriranno i militari, è stato il marito.
I carabinieri procedono secondo i dettami del “codice rosso” comprendendo così il gesto di quel ragazzo che forse in quel modo plateale e all’apparenza insano ha voluto chiedere aiuto per porre fine ai tormenti patiti non solo da lui, ma anche e soprattutto da sua madre, vittima di violenza di genere, che lui non riusciva a difendere dal proprio papà.