Negli anni compresi tra il 2016 e il 2020, i vecchi clan dell’ala orientale di Napoli costituirono un’unica alleanza con il chiaro intento di conquistare Ponticelli, Barra e Sa Giovanni a Teduccio scalzando i due clan egemoni: i De Micco a Ponticelli e i Mazzarella a San Giovanni a Teduccio.
Un’alleanza non ufficializzata, ma ben nascosta negli anni in cui i clan antagonisti controllavano saldamente il territorio. L’alleanza si guardò bene dallo sfidare la forza egemone di due sodalizi ben equipaggiati e organizzati, evitando lo scontro frontale, consapevoli di no disporre della forza economica e militare per contrastare i rivali. Un evento propizio, a novembre del 2017, ha favorito l’ascesa del cartello camorristico costituito dai De Luca Bossa-Minichini di Ponticelli, le “pazzignane” del rione De Gasperi di Ponticelli, gli Aprea di Barra e i Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. il blitz che ha tradotto in carcere 23 figure di spicco del clan De Micco indebolendo sensibilmente un clan che, fino al giorno prima, sembrava imbattibile agli occhi dei rivali che così sono riusciti ad appropriarsi del territorio evitando una guerra di camorra, approfittando della prima défaillance dei “Bodo”.
I clan alleati, tuttavia, hanno avuto vita breve: dal 2018 al 2020 sono riusciti a mantenere il predominio territoriale, costringendo a convergere nel sodalizio anche i De Martino che in quel momento storico rappresentavano i reduci dei De Micco. L’atto di ribellione di questi ultimi, inscenato nell’estate 2020 diede il via ad una faida che ha portato all’ennesimo ribaltamento degli equilibri criminali e che tuttora vede i De Micco marcare la scena camorristica ponticellese da leader.
Anche questo nuovo verdetto è stato determinato da una serie di blitz che hanno concorso a indebolire notevolmente i clan alleati, favorendo il ritorno alla ribalta dei De Micco. Proprio come accadde nel 2018, quando gli affiliati fiutarono il momento di difficoltà attraversato dai De Micco e optarono per la scissione, passando dalla parte del sodalizio camorristico che riuscì facilmente a conquistare il controllo del territorio, anche il tangibile momento di difficoltà di questi ultimi è sottolineato da una massiccia migrazione di affiliati confluiti nel clan De Micco.
Tra i primi a voltare le spalle agli alleati per passare dalla parte del clan più forte, gli Aprea di Barra. Un dettaglio emerso grazie alla denuncia di un ristoratore di Volla vittima di un’estorsione, la cui denuncia ha portato all’arresto di numerosi elementi di spicco dei clan De Micco e De Martino di Ponticelli, ma anche degli Aprea di Barra.
Una richiesta estorsiva avanzata alla viglia di Pasqua dapprima da Giovanni Prisco, Cristian Alberto e Germano Iavarone, facendo leva proprio sull’appartenenza al clan Aprea di Barra e poi rilanciata da diversi esponenti del clan De Micco-De Martino di Ponticelli.
Un vero e proprio calvario quello subito dal ristoratore e che ha visto gli esponenti dei clan estendere le minacce anche ad altri membri della sua famiglia. Giovanni Prisco, affiliato al clan Aprea, insieme a Mario Noto, legato ai De Micco-De Martino, recandosi per l’ennesima volta a casa del padre del ristoratore, gli indirizzano una minaccia che ha concorso a delineare il nuovo equilibrio camorristico che si è configurato all’ombra del Vesuvio: “o zio, noi a Barra abbiamo fatto una cosa con Ponticelli perchè tuo figlio abita a Barra siamo venuti noi. I soldi li deve portare a Ponticelli, se non li porta sono guai per lui”.
Inoltre, gli affiliati coinvolti nella pratica estorsiva fecero riferimento anche al coinvolgimento di Antonio Nocerino alias brodino nella vicenda, figura di spicco del clan De Micco, arrestato a maggio per un’altra estorsione. Anche dal carcere “brodino” continuava a impartire ordini ai suoi gregari che arrivarono a minacciare di morte il ristoratore, promettendo di ucciderlo qualora non avesse consegnato il denaro richiesto.
Una vicenda che ricostruisce la trama che ha portato alla consacrazione camorristica dei De Micco tra le strade di Ponticelli, una volta ridimensionate le velleità degli antagonisti. Una leadership conquistata anche grazie alla forza ulteriormente acquisita alleandosi con un clan autorevole come gli Aprea di Barra, seppure si tratti di un clan storicamente ostile ai Mazzarella, da sempre alleati dei De Micco.
Gli Aprea hanno sempre goduto dell’appoggio e del supporto dell’Alleanza di Secondigliano che può definirsi l’organizzazione che ha funto da regia occulta nel corso delle faide che hanno visto i De Luca Bossa e le altre cosche impegnate a fronteggiare i De Micco a Ponticelli, supportando e sovvenzionando a vario titolo le loro gesta. Anche per questo il cambio di casacca degli Aprea ha sancito un clamoroso colpo di scena nell’ambito di uno scacchiere camorristico che, di giorno in giorno, disegna equilibri dagli esiti sempre più incerti.