Il vistoso pantalone griffato, una felpa nera con tanto di logo del brand in bella mostra, seduto a gambe aperte con le spalle chine e un atteggiamento distaccato: si è presentato così all’udienza preliminare, in collegamento dal carcere di Terni dove è attualmente recluso, il 20enne Francesco Pio Valda, accusato dell’omicidio del 18enne Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo di Pianura raggiunto da un proiettile al petto mentre era seduto a uno degli chalet di Mergellina in compagnia degli amici.
Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile e Procura di Napoli (sostituti procuratori antimafia di Napoli Antonella Fratello, Claudio Orazio Onorati e Simona Rossi), altri sette imputati, amici e parenti di Valda hanno ricoperto un ruolo la notte dello scorso 19 marzo e nei giorni successivi con l’intento di proteggere il 20enne che secondo l’accusa avrebbe esploso diversi colpi ad altezza d’uomo nell’ambito di una lite tra bande rivali, uno dei quali ha raggiunto Maimone ferendolo mortalmente.
Ammesse la costituzione di parte civile della famiglia Maimone (avvocato Sergio Pisani), Comune di Napoli (avvocato Marco Buzzo) e Fondazione Polis (avvocati Celeste Giliberti e Gianmario Siani). Nel corso dell’udienza, è stata rigettata la richiesta di rito abbreviato avanzata dai legali di Francesco Pio Valda e di Alessandra Clemente, la giovane accusata di aver passato l’arma al 23enne: secondo i difensori di quest’ultima, una perizia sui filmati la scagionerebbe dalle accuse. Il giudice Chiara Bardi ha confermato anche l’aggravante dei futili motivi, contestata dall’avvocato di Valda. La richiesta di rito abbreviato è stata accolta solo per un imputato: Rocco Sorrentino.
Il processo inizierà il prossimo 27 febbraio, davanti alla prima corte di assise di Napoli.
Presenti all’udienza preliminare i genitori e un gruppo di amici di Francesco Pio Maimone che hanno ribadito con viva commozione il desiderio di giustizia.