Un nuovo progetto prenderà vita nella stazione della Metropolitana Linea 1 di Napoli con la creazione del Museo e Parco Archeologico di Piazza Municipio. Un museo che ospiterà un’esposizione permanente di reperti archeologici recuperati dagli scavi del molo antico durante la costruzione della metropolitana. I tesori del passato, come marmi, intonaci decorati, ceramiche e materiali organici, saranno esposti in vetrine protette e illuminate, insieme a pannelli con didascalie, grafici e realtà virtuale.
Il progetto prevede anche la creazione di un bookshop, una caffetteria e servizi igienici. Con un budget di circa 1,8 milioni di euro, i lavori di realizzazione del museo dureranno all’incirca un anno.
Nella stazione municipio della Linea 1 di Napoli sarà realizzata una galleria che ospiterà un vero e proprio museo sotterraneo lungo oltre 100 metri e largo 7 metri. Il museo sarà situato parallelamente al percorso pedonale di uscita verso l’area del Porto. L’ingresso della galleria si troverà vicino all’accesso del Parco Archeologico esterno, dove saranno esposti i resti architettonici ritrovati durante gli scavi. Una parte della galleria sarà costituita dal muro antico del torrione del Molo di età Vicereale.
La esposizione sarà suddivisa in cinque sezioni tematiche, ognuna rappresentante una diversa fase della storia del luogo, dalla protostoria all’età moderna.
L’esposizione sarà costituita da aree tematiche:
– Sezione I. I più antichi periodi di vita dell’insenatura portuale: La protostoria, le ceramiche del Bronzo Medio recuperate dai fondali marini, l’età greca fra Parthenope e Neapolis, l’età ellenistica (III-II secolo a. C.) la riorganizzazione del bacino portuale e delle sue propaggini.
– Sezione II. L’età imperiale (I – III secolo d. C.): Il nuovo porto e l’edilizia circostante.
– Sezione III. L’età Tardo Antica e l’Alto Medioevo (IV- IX secolo d. C): Il declino del porto, l’insabbiamento, l’abbandono e nuove forme di occupazione.
– Sezione IV. Il Basso Medioevo (XIII-XIV secolo): una nuova vitalità urbana, i quartieri residenziali.
– Sezione V. L’età moderna: Castel Nuovo al tempo di Federico I d’Aragona e dei Vicerè.
– Spagnoli; XV secolo ‘la cittadella aragonese’; dal XVI al XVIII secolo la cinta bastionata e le sue trasformazioni.
L’allestimento sarà completato da apparati multimediali, con monitor dislocati lungo la parete e videoproiezioni sulla parete del bastione. I monitor con realtà virtuale saranno 6, due dei quali avranno un touchscreen interattivo. Incluse nel progetto anche tre videoproiezioni, mentre quattro monitor offriranno una versione tridimensionale ed immersiva degli scavi a varie altezze a seconda del fruitore (adulti, ragazzi e bambini).