Un frame di pochi secondi, pubblicato su TikTok, che non è passato inosservato ai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli: quattro giovani che improvvisano un pizza-party nella cella in cui sono reclusi, mentre intonano una nota canzone neomelodica e preparano una pizza, rigorosamente in diretta sui social. Malgrado due dei tre giovani che figurano nel video avessero il volto coperto da un passamontagna sono stati facilmente riconosciuti: uno dei due è Francesco Pio Valda, il 19enne in carcere dallo scorso marzo, accusato di aver ucciso a colpi d’arma da fuoco il 18enne Francesco Pio Maimone, nella zona degli chalet di Mergellina.
Valda avrebbe impugnato l’arma indispettito da un pestone che gli aveva macchiato le costose sneakers bianche. Un proiettile raggiunse il 18enne pizzaiolo di Pianura mentre era seduto al tavolino di uno chalet in compagnia degli amici, intento a trascorrere una serata spensierata, al termine dell’ennesima giornata di lavoro ed era completamente estraneo alla lite scoppiata a pochi metri da lui, tra due bande provenienti da quartieri diversi. La paranza degli Aprea di Barra da un lato, un gruppo del rione Traiano capeggiato da un 44enne scarcerato poco prima, autore del pestone che ha sporcato la scarpa di Valda che ha reagito estraendo la pistola che aveva con sé.
La Squadra Mobile partenopea ha segnalato la vicenda ai colleghi della Questura di Terni. Proprio nel carcere della cittadina umbra dove Valda è recluso è stato girato il video, poi pubblicato sui social. Non è stato difficile per gli investigatori risalire all’identità dell’unico giovane che appare nel frame con il volto scoperto: si tratta di un giovane siciliano, recluso nella stessa cella di Valda. Lo scorso 13 dicembre è scattata una perquisizione in cella che ha portato al ritrovamento di un micro-cellulare.
I tre, detenuti a vario titolo per reati di droga, omicidio e associazione mafiosa, sono stati denunciati per “accesso indebito a dispositivi idonei dalla comunicazione”, reato punito con una pena da uno a quattro anni a norma dell’articolo 391 ter del codice penale.
Si aggrava, dunque, la posizione di Valda in vista dell’udienza preliminare, fissata per il prossimo 15 gennaio. Oltre a Valda sono indagate altre sette persone tra amici e parenti. Ognuno di loro, stando a quanto emerso dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, avrebbe avuto un ruolo nella vicenda, non solo negli attimi immediatamente successivi all’omicidio del 19enne di Pianura, ma anche nei giorni successivi.
In assenza di richieste di riti alternativi il giudice si pronuncerà sulle richieste di rinvio a giudizio formulate nei confronti degli otto imputati da parte dei sostituti procuratori antimafia di Napoli Antonella Fratello, Claudio Orazio Onorati e Simona Rossi.