Durante il pomeriggio di giovedì 14 dicembre, una delle volanti del Commissariato di Polizia di Stato di Ponticelli, durante i consueti controlli finalizzati alla repressione delle attività di spaccio di droga che dilaga nel quartiere, in via Cupa Vicinale Pepe, all’altezza del civico 12, hanno individuato un giovane con fare sospetto. Bloccato e perquisito è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente. La perquisizione si è estesa anche all’abitazione dove i poliziotti hanno trovato altra droga. Sequestrati oltre 350 grammi di hashish e marijuana suddivise in dosi, mentre per il giovane sono scattate le manette.
Si tratta del 31enne E.M., genero di Francesco Di Dato detto gettone e Maria Lazzaro, attualmente detenuti. I due coniugi furono arrestati nell’ambito del blitz che il 28 novembre del 2022 ha decapitato l’alleanza costituita dai vecchi clan dell’ala orientale di Napoli per conto della quale erano dediti proprio all’attività di spaccio di droga. “Gettone e Maria ‘e gettone” erano tra i più fedeli gregari della “pazzignana” Gabriella Onesto che proprio in via Cupa Vicinale Pepe, nel rione Lotto 1, ha consolidato il suo arsenale, poi ereditato dai parenti rimasti a piede libero in seguito al suo arresto.
La posizione dei suoceri del 31enne arrestato poche ore fa si era aggravata lo scorso 3 ottobre, quando sono stati raggiunti da un’altra ordinanza di custodia cautelare. Proprio questa circostanza avrebbe spinto il giovane arrestato oggi ad aprire una piazza di spaccio in quella zona per soddisfare un’esigenza ben precisa: incassare i proventi necessari a garantire un’ottima assistenza legale ai loro congiunti, finiti dietro le sbarre proprio per aver gestito il business della droga in quello stesso rione. Un retroscena rivelato dal nostro giornale lo scorso 25 ottobre.
Tuttavia, a destare scalpore non fu solo questo.
Per “sponsorizzare” il neonato business illecito e per rendere riconoscibile la loro postazione, quel gruppo di giovani si dilettava a pubblicare video sui social che li ritraevano all’opera nell’androne di uno dei tanti palazzoni della zona. Decine i filmati che li mostrano mentre sono dediti a presidiare la zona e sciolgono pezzi di hashish o sminuzzano il trinciato per incartare uno spinello. Un modo semplice e diretto per segnalare ai giovani followers la presenza di possessori di stupefacente in quella sede che mostrano con costante premura riprendendo il cortile e gli spazi circostanti, affinché la loro postazione sia ben visibile e facilmente riconoscibile.