“L’acido lattico è quella sostanza che si forma dopo le fratture, per far si che le ossa si saldino…ecco perché le ossa sono bianche…”.
“Gli atleti che partecipavano ai giochi gareggiavano vestiti nudi“.
“Le esequie sono i morti che camminano“. “Il Po è il fiume più lungo di una cosa specifica”.
Ecco alcune “perle” direttamente dalla scuola italiana: a raccoglierle è stato Alfonso Buonagura, professore di Scienze Motorie con 30 anni di esperienza tra banchi e aule del Belpaese. Buonagura ha infatti pubblicato ‘Professore non mi sodomizzate’.
“Dopo tanti anni – spiega lo stesso autore – ho pensato di mettere insieme una parte, la migliore, delle tante corbellerie viste e sentite in anni e anni di lavoro. Senza impegno, con leggerezza e ironia, il mio libro prova a raccontare la nostra scuola e come si è trasformata nel tempo. Naturalmente non c’è alcun intento di farsi maestri ma solo la voglia di raccontare la mia esperienza lavorativa, tra aule e banchi”.
Una delle parti più irriverenti dell’opera è sicuramente quella che raccoglie note e rapporti disciplinari dei professori agli studenti.
Ecco alcuni esempi: “gli alunni M. D. e G. entrano in classe a torso nudo con tre estintori e richiamano la classe a partire per la guerra contro la classe a fianco”; “durante la ricreazione gli alunni sradicano la panchina dal cortile e la portano in aula. All’entrata la sottoscritta prof. li trova seduti sulla panchina a sorseggiare thè freddo e mi invitano ad unirmi a loro”; “l’alunno continua a non presentarsi a scuola il mercoledì, dicendo che è il suo giorno libero”; “la classe risponde ad un mio buongiorno con un rutto sincronizzato”.
Nell’opera di AlfonsoBuonagura, oltre a goliardie ed estremismi studenteschi, ci sono anche clamorosi strafalcioni presenti sui libri scolastici, negli annunci web sui siti istituzionali e sui profili social di politici e parlamentari: qui aprostrofi, accenti e regole grammaticali vengono presi di mira con durissimi colpi, tutti assestati ben al di sotto della soglia della decenza. Il tutto a riprova che gli italiani devono ancora percorrere un lungo cammino sulla strada dell’istruzione e della cultura.
In definitiva, le risate sono assicurate ma il libro fornisce più di uno spunto di riflessione sulle condizioni della scuola italiana, sui suoi professori ed i suoi alunni. Nessuna lezione di vita e niente moralismi, il libro in fondo è un appello a migliorare l’istruzione, perché costruire una buona scuola oggi significa avere un’Italia migliore domani.
A curare la prefazione del libro è stato il giornalista e scrittore Paolo Trapani, mentre la copertina è del vignettista Giuseppe Avolio ‘Peppart‘. L’opera è reperibile su tutti i più importanti circuiti del commercio on line.