Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. La cerimonia funebre è stata celebrata oggi, martedì 5 dicembre, nella basilica di Santa Giustina a Padova, davanti a circa 1.200 persone. In oltre 8mila sono giunti fuori dalla chiesa hanno seguito le esequie dai due maxischermi installati.
“Il valore e il rispetto della vita vanno riaffermati con determinazione in ogni ambito, circostanza e dimensione, in questo momento in cui sono in corso i funerali di Giulia Cecchettin”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia delle Stelle al merito del lavoro al Quirinale.
Il feretro bianco di Giulia Cecchettin, ricoperto da rose bianche, è uscito dalla basilica di Santa Giustina di Padova alle ore 12.15, accompagnato dai familiari, con un fiocco rosso contro la violenza di genere appuntato sul cappotto, dai sacerdoti e dalle autorità. Fuori, l’applauso degli oltre 8 mila presenti, che hanno affollato il sagrato e Prato dalla Valle per portarle l’ultimo saluto, seguendo il funerale dai due maxischermi. Grande la commozione delle persone che non hanno trattenuto lacrime dopo il discorso finale del padre Gino Cecchettin. Campanelli agitati e urla per “fare rumore”.
“Nella libertà potete amare meglio e di più: questa è la vostra vocazione e questa può e deve diventare la vostra felicità!”. Lo ha detto, rivolto ai giovani, mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, ai funerali di Giulia Cecchettin. “L’amore non è un generico sentimento buonista. Non si sottrae alla verità, non sfugge la fatica di conoscere ed educare se stessi. È empatia che genera solidarietà, accordo di anime e corpi nutrito di idealità comuni, compassione che nell’ascolto dell’altro trova la via per spezzare l’autoreferenzialità e il narcisismo”, ha aggiunto il vescovo.
Ha improvvisamente abbandonato il suo posto e ha attraversato velocemente la navata di Santa Goiustina per abbracciare, in lacrime, Gino Cecchettin poco dopo il rito della comunione. Protagonista della scena è stato Vincenzo Gualzetti, papà di Chiara, vittima di femminicidio nel giugno 2021 a Monteveglio in provincia di Bologna. Gualzetti aveva annunciato nei giorni scorsi la sua intenzione a partecipare alle esequie. “Mi è venuto spontaneo – ha detto al termine della cerimonia – di fare quel gesto. Giulia non meritava di morire, nessuno merita di perdere così una figlia”. Alla domanda se si incontrerà con Gino per qualche iniziativa comune, ha detto che “ci siamo scambiati i numeri di telefono e ci sentiremo”. Una stretta di mano e un abbraccio tra il ministro Carlo Nordio e Gino Cecchettin, nella Basilica di Santa Giustina a Padova, durante lo scambio del segno di pace, ai funerali di Giulia. Il padre della giovane vittima ha poi ricevuto l’abbraccio di altri rappresentanti delle istituzioni, tra cui il presidente del Veneto Luca Zaia, e il sindaco di Padova, Sergio Giordani, oltre ad altre personalità della politica, e amici della famiglia. Nordio ha salutato anche i fratelli di Giulia, Elena e Davide.