La voce e il corpo di Caruso. Il consulto di Giuseppe Moscati: è il titolo di un evento in programma il 2 e 3 dicembre nella Sala del Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace in via dei Tribunali 227 a Napoli. Qui dove sono state girate le scene del film ‘L’amore che guarisce’ con Giuseppe Fiorello, si discuterà delle doti artistiche del tenore con un focus sulla malattia e sulle ultime ore di vita e del consulto di Moscati, medico illustre e santo. L’incontro promosso dal Museo delle Arti Sanitarie (direttore scientifico prof. Gennaro Rispoli) si divide in due momenti: sabato 2 dicembre alle 10.30 con i saluti istituzionali del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, Bruno Zuccarelli presidente Ordine dei Medici, Imma Capasso, presidente dell’Associazione Medici Cattolici e interventi di docenti e medici sulle figure di Caruso e di Moscati. Domenica 3 dicembre alle 11.30 con uno spettacolo teatralizzato e visita guidata a cura di Nartea ‘Giuseppe Moscati – Un lampo nell’eterno’.
“Caruso sta male e chiama Moscati, il quale farà una diagnosi di un ascesso sotto al diaframma che lo porterà alla morte” dice il prof. Gennaro Rispoli, direttore scientifico del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli “L’evento è l’occasione per ribadire la tradizione della scuola medica napoletana di cui Moscati fu un illustre esponente attraverso il gesto medico, utilizzando le mani e l’auscultazione”. Per la parte scientifica parleranno Pasquale Bellotti e Gennaro Rispoli mentre padre Alessandro Piazzesi discuterà de ‘L’incontro… non solo clinico, tra Moscati e Caruso’.
Giuseppe Moscati nato a Benevento nel 1880 si trasferì a Napoli, dove nel 1903 si laureò in Medicina. Qui comincia a lavorare agli Ospedali Riuniti, poi a quello di Santa Maria del Popolo degli Incurabili, nel quale diventerà primario nel 1911. Meriti e professionalità furono riconosciuti subito dai colleghi, in particolare la sua dedizione ai malati che curava anche gratuitamente. Accanto alla scienza, il Moscati affiancava quotidianamente la fede. Di fondamentale importanza l’incontro con Enrico Caruso e la sua malattia. Tra i medici a consulto anche il prof. Antonio Cardarelli che disse che andava operato d’urgenza, indirizzandolo a Roma. Giuseppe Moscati pronunciò due parole “troppo tardi”. La morte sopraggiunse il 2 agosto 1921.