A un anno di distanza dal blitz che il 28 novembre del 2022 decapitò il cartello camorristico costituito dai Minichini-De Luca Bossa-Schisa-Aprea-Rinaldi-Casella, organizzazioni camorristiche operanti nella periferia orientale di Napoli, polizia e carabinieri hanno eseguito l’ennesima operazione congiunta che ha ulteriormente indebolito i reduci del clan facendo scattare le manette per 16 indagati – di cui 14 in carcere e 2 agli arresti domiciliari – ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa, detenzione e porto di armi, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti di Ponticelli e dei comuni del vesuviano.
Il provvedimento giunge al culmine di un’articolata attività di indagine svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile di Napoli, dal Commissariato di Ponticelli e dalle Stazioni Carabinieri di Sant’Anastasia e Somma Vesuviana – sotto la direzione ed il coordinamento della DDA di Napoli – dal 2016 al 2019 e che ha consentito di accertare l’esistenza e l’operatività di due distinte consorterie camorristiche: una facente capo a Roberto De Bernardo, referente dei Mazzarella nei comuni di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia, mentre l’altra capeggiata da Roberto D’Ambrosio, attiva nei comuni di Cercola e Sant’Anastasia, rappresentava a tutti gli effetti una costola del clan De Luca Bossa-Minichini-Schisa.
Di seguito i nomi dei destinatari del provvedimento odierno:
- Roberto De Bernardo;
- Daniele Baselice;
- Francesco Pellegrino;
- Enrico Mirra;
- Luigi Mirra;
- Rosaria Brandi;
- Valentino D’Ambrosio;
- Vincenzo Abete;
- Arca Baldassarre;
- Massimiliano Baldassarre;
- Roberto D’Ambrosio;
- Fiorentino Eduardo Mammoliti;
- Ferdinando Gerardo Russo;
- Antonio Sbrescia;
- Francesco Sebeto;
- Giovanni Raimondo Tubelli;
- Fatima Tubelli;
- Diego Lucenti.