L’Italia è spesso conosciuta nel mondo per una grande tradizione regionale. Per secoli le varie realtà che si sono susseguite nella penisola hanno portato avanti tradizioni tipiche anche molto diverse tra loro e questi distinguo sono rimasti anche dopo l’unità d’Italia, avvenuta molto più tardi (1861 per la precisione) rispetto ad altri paesi vicini come la Francia. Ciascuna regione, però, ancora oggi porta avanti tradizioni che discendono dal passato, a partire dalla tavola e passando per i giochi da tavolo e i passatempi con le carte.
La Campania, ma in particolare Napoli, spicca per un gran numero di tradizioni, riproposte non solo in corrispondenza della festività, come talvolta accade in altre realtà italiane. Tutti i giochi di carte della tradizione si praticano con il canonico mazzo composto da 40 carte (di dimensione 50×83 millimetri), che rimanda al seme spagnolo. Si possono praticare tutti i giochi ormai considerati veri e propri classici nel panorama nazionale come briscola In rete ormai si trovano versioni digitali di tutti i giochi sulle varie piattaforme che replicano quanto accade nelle tradizionali sale da gioco fisiche. Sul web sono disponibili perfino guide su punteggi e regole e metodi come il sistema Masaniello online o il sistema Labouchere. I giochi maggiormente legati alla tradizione, per quanto riguarda le carte, sono senza dubbio briscola, scopa e tressette. In quest’ultimo gioco è fondamentale conoscere il valore delle carte: quelle senza la figura hanno un valore nominale, quelle con le figure valgono tutte mezzo punto. Lo scopo del gioco è immediato: avvicinarsi quanto più possibile a 7 e mezzo. In queste sfide è necessaria la figura del mazziere, che spetterà (a turno) a ciascuno dei giocatori. Questo va a rappresentare il banco, mentre i restanti giocatori sono coloro che fanno le puntate nella speranza di batterlo, senza però superare il fatidico sette e mezzo.
È bene specificare però che tutte le tipologie menzionate fino ad ora sono conosciute e praticate senza distinzioni geografiche, infatti non vengono considerati un’esclusiva del capoluogo campano ma patrimonio dell’Italia intera. Spiccatamente più internazionali sono invece carte come Magic, le più celebri tra le varie carte collezionabili: sono famose anche nella nostra penisola ma più elitarie rispetto ai giochi considerati parte della tradizione nazional popolare. Il mazzo che si utilizza è il medesimo ed i quattro semi sono coppe, bastoni, spade e denari. Altrettanto noto e adatto a tutti i giocatori per la semplicità delle sue regole è rubamazzo. Lo scopo del gioco è chiaro fin dal titolo: rubare il mazzo all’avversario. Si tratta di una versione di scopa particolare, a carte scoperte: le regole della presa, infatti, sono le stesse.
Lasciando da parte però le carte da gioco, parlando di Napoli è impossibile non fare l’associazione con la tombola. Il gioco, secondo gli storici, risale al lontano 1734 e ancora oggi viene accostato alla città partenopea, in particolare a proposito delle feste, ma non solo. La tombolata non è però il passato esclusivo della città campana ma viene praticata da gran parte delle famiglie in tutta Italia, così come il Mercante in fiera, anch’esso spesso accostato alle festività. Tornando nello specifico al Napoli, risale agli anni ’80 una versione tipicamente cittadina della tombola. È soprannominata Sinco: al posto delle tradizionali cartelle con i numeri vengono utilizzate le 25 carte napoletane.