Non si è fatta attendere la replica dei Casella al doppio raid avvenuto lo scorso venerdì 10 novembre e che ha visto un commando fare irruzione due volte in via Luigi Franciosa a Ponticelli, nell’arco di meno di 24 ore. Un’azione dimostrativa che nel primo caso ha portato al ferimento di un 18enne vicino al gruppo di giovanissimi guidato dalle donne del clan Casella, intenzionate a riorganizzare gli affari illeciti, mentre la seconda incursione armata, ancora una volta in via Franciosa, si è tradotta in una “stesa”, compiuta nei pressi delle abitazioni delle figure di spicco del clan attivo nella zona. In entrambi i casi i residenti in zona riferiscono di aver visto un gruppo armato di mitragliette a bordo di un’auto. Su entrambe le azioni ci sarebbe la firma dei D’Amico del rione Conocal di Ponticelli che hanno rivendicato la paternità dei raid diramando un messaggio tra gli abitanti di via Franciosa.
Proprio nel rione Conocal, fortino della cosca fondata dal boss Antonio D’Amico, attualmente detenuto, i Casella stanno organizzando la controffensiva in maniera più silenziosa rispetto ai rivali. Dopo le incursioni armate delle settimane scorse, consapevoli di aver attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, i rivali dei cosiddetti fraulella starebbero cambiando strategia per portare a compimento un piano ben preciso e finalizzato a consolidare la propria presenza nel fortino dei D’Amico. Un fatto che trapela dalle recenti occupazioni di alloggi nelle adiacenze della roccaforte dei D’Amico da parte di alcuni elementi di spicco del clan Casella.
Le figure apicali del clan D’Amico sono confluite tutte in via al Chiaro di Luna: di recente, anche gli affiliati residenti in altre strade del rione, si sarebbero spostati in quella zona, beneficiando dell’appoggio fornito dai parenti, contribuendo così a ridisegnare le logiche malavitose del rione.
I D’Amico hanno sentito il bisogno di fare quadrato, arroccandosi nel quartier generale del clan. Una politica della quale starebbero già beneficiando i Casella appropriandosi degli alloggi situati poco distante dal fortino dei rivali. Alcuni parenti dei Casella risiedono nel Conocal già da tempo e proprio la violenta lite che ha portato alla brusca interruzione degli affari condotti insieme alle donne del clan D’Amico sarebbe uno dei tasselli che ha favorito la nascita delle ostilità tra le due fazioni e che ha portato all’escalation di spari che si è registrata nelle ultime settimane.
La rottura degli accordi che fin lì avevano consentito alle donne dei rispettivi clan di convivere armonicamente nel Conocal per gestire il business dell’usura ha funto da pretesto e ha palesato ben altre priorità covate da entrambe le compagini, intenzionate ad espandere gli affari ben oltre i confini dei rispettivi rioni. Una velleità palesata con gli spari in via Franciosa dai D’Amico, mentre i Casella ora appaiono concentrati a consolidare la loro presenza nel fortino dei rivali a suon di occupazioni coatte.
L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa: un elemento di spicco del clan Casella avrebbe occupato un alloggio situato a poco più di 500 metri dai D’Amico, arroccati in via al chiaro di luna.
Una convivenza forzata che preoccupa i residenti in zona, impensieriti dalla vicinanza dei due fuochi rivali nel Conocal e che temono possa facilitare “stese”, agguati ed altre azioni violente destinate ad inasprire il conflitto in corso.