In seguito alle indagini del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Napoli Vomero, coordinate dalla Procura Regionale per la Campania presso la Corte dei Conti, è stato notificato a diversi Dirigenti del Comune di Napoli, della società Napoli Servizi e del 36° Circolo Didattico Statale di Napoli “L. Vanvitelli”, un invito a dedurre con cui vengono contestate delle condotte negligenti che hanno cagionato un danno erariale per complessivi euro 92.349,69.
Un totale di 133 milioni di euro di ammanco nelle casse del comune di Napoli per mancata riscossione dei canoni di affitto.
Dal settembre del 1988 l’alloggio del custode defunto della scuola dell’infanzia e primaria ‘L. Vanvitelli – plesso Caccavello’ (che si trova nel quartiere Vomero) era occupato abusivamente dai suoi eredi che non pagavano l’affitto e neppure i consumi idrici al Comune di Napoli. La magistratura contabile stigmatizza “la grave negligenza nella gestione proprio del patrimonio immobiliare e nella riscossione dei canoni e/o delle indennità di occupazioni” .
La preside di una scuola partenopea e altre sei persone (tra funzionari del Comune e della società in-house Napoli Servizi) risultano indagati in relazione ad un danno erariale da 92.349 euro.
Le indagini hanno permesso di acclarare una colpevole inerzia della pubblica amministrazione nell’intraprendere le doverose iniziative finalizzate alla liberazione dell’alloggio che, per la sua particolare ubicazione, permette agli occupanti “abusivi” l’accesso nei locali scolastici a qualsiasi ora del giorno e della notte, con evidenti ripercussioni negative sulla sicurezza delle scolaresche in giovane età, nonché l’utilizzo indiscriminato della fornitura idrica che serve l’istituto. L’occupazione di tali locali ha recato nocumento anche all’offerta didattica, stante l’impossibilita di reimpiegare gli stessi per sopperire al fabbisogno di aule.
Per gli inquirenti i funzionari comunali sono colpevoli di “non avere mai contestato i ritardi clamorosi della Napoli Servizi in sede di riscossione, consentendo l’accumulo nel tempo di una ingente e stratosferica morosità”.
Nell’invito a dedurre della Magistratura Contabile viene evidenziata la gravità della vicenda alla luce delle già disastrate finanze comunali, che recentemente hanno ricevuto ingenti finanziamenti statali con il “Patto per Napoli”, il quale è condizionato, tra l’altro, proprio alla corretta gestione del patrimonio immobiliare ed alla dismissione dei “fitti passivi” da parte dell’ente locale: è infatti emerso che la morosità nei rapporti di utenza del patrimonio del Comune di Napoli ha raggiunto la vertiginosa cifra di oltre 133 milioni di euro e sono anche emerse importanti discrasie nell’attività di bollettazione nei confronti degli occupanti. Nel caso del plesso “Caccavello”, allo stato sussiste l’impossibilità di dismettere il fitto passivo proprio a causa della presenza di occupanti abusivi all’interno del cespite.