Un episodio che risale allo scorso inverno, avvenuto in un momento storico concitato che vedeva i De Micco-De Martino fortemente concentrati ad affermare e consolidare la propria egemonia non solo tra le strade di Ponticelli. Anche i comuni del vesuviano al confine con il quartiere napoletano subirono l’impeto dei cosiddetti “Bodo-XX”, intenzionati a disseminare terrore e rispetto nelle zone che miravano a controllare in maniera capillare. Un dettaglio confermato proprio da questa inquietante vicenda nell’ambito della quale, ad avere la peggio, fu un giovane che per guadagnarsi da vivere lavorava come rider presso una pizzeria situata in una delle zone controllate dalla cosca.
Reo di aver mancato di rispetto a una figura apicale del clan “XX” con il quale aveva avuto un diverbio, il giovane fu costretto dalle circostanze a trovarsi un nuovo lavoro, in quanto il titolare della pizzeria per la quale effettuava le consegne a domicilio lo licenziò, dopo aver ricevuto continue e pressanti minacce da diversi affiliati. Temendo che qualora non avesse soddisfatto le richieste del clan potesse rischiare di imbattersi in guai ben più seri, il titolare dell’attività liquidò il giovane dipendente.
Il ras che avrebbe ordinato il licenziamento del giovane rider, al pari degli affiliati che rilanciarono la sua richiesta a suon di pressioni e minacce indirizzate al datore di lavoro sarebbero finiti in manette lo scorso agosto per l’estorsione praticata a un altro ristoratore della zona. Una serie di circostanze che ben ricostruiscono il clima che si respirava nella zona di pertinenza del clan De Micco-De Martino in quel momento storico, non solo in termini di pratiche estorsive indirizzate a commercianti e imprenditori. I metodi brutali e violenti che hanno contraddistinto il modus operandi della cosca ha letteralmente seminato il panico tra le strade della periferia orientale di Napoli e dei comuni del vesuviano, ostaggio delle logiche camorristiche ostentate dai De Micco-De Martino, tornati alla ribalta dopo un breve periodo trascorso ala mercé dei clan alleati di Napoli est, circostanza che ha ancor più incattivito gregari e figure apicali dell’organizzazione, tutt’altro che nuovamente intenzionati a cedere il posto ad altre organizzazioni criminali.
Una rivendicazione che tuttora trova ampio riscontro nella realtà, così come conferma il clima di inquietante silenzio, orfano di spari ed azioni eclatanti, subentrato a Ponticelli dopo il tentato omicidio del ras Ciro Naturale. La storia insegna che proprio nei momenti di maggiore calma apparente, il clan ha affondato i colpi più impietosi per rifocillare le casse dell’organizzazione. Una premessa che introduce uno scenario più che prevedibile, in vista delle “estorsioni di Natale”.