Non si placa l’emergenza criminalità minorile negli istituti scolastici del quartiere napoletano di Ponticelli, dove appena un mese fa uno studente 15enne dell’istituto “Marie Curie” di via Argine è stato accoltellato mentre rientrava in classe, al termine della lezione di educazione fisica in palestra.
Un episodio analogo si era verificato lo scorso anno, nella palestra dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Archimede” in via Emilio Salgari a Ponticelli. In quella circostanza, uno studente fu accoltellato da un giovane estraneo al contesto scolastico che si era introdotto nella palestra dell’istituto durante le ore di lezione.
Proprio i genitori di alcuni alunni dell'”Archimede” hanno contattato la nostra redazione per esprimere paura e apprensione in merito al clima che troppo spesso si registra all’esterno dell’istituto, al termine della giornata scolastica. Padri e madri allarmati segnalano la presenza di giovani armati di coltello che si aggirano nei pressi dell’istituto, dando l’impressione di cercare un bersaglio da colpire. Malgrado i severi richiami indirizzati dai genitori, quei ragazzi manifestano una condotta tutt’altro che in linea con le loro richieste di disfarsi di quei coltelli. Giovani irrispettosi e violenti che adottano comportamenti che impensieriscono i genitori degli alunni che temono il peggio per i loro figli.
Motivo per il quale alcuni genitori hanno già inviato una segnalazione alla dirigente scolastica affinché vengano intensificati i controlli e venga ripristinato un clima più sicuro per gli studenti.
“Chiediamo più controlli, – dichiarano i genitori che hanno contattato la nostra redazione – chiediamo che venga intensificata la presenza delle forze dell’ordine negli orari di entrata ed uscita degli alunni che troppo spesso vengono presi di mira da giovani estranei al contesto scolastico che restano appostati esibendo coltelli in bella mostra. Non lo chiediamo solo nell’interesse degli alunni dell’istituto, ma anche di quei ragazzi che non frequentano la scuola e che si recano lì armati, non solo di cattive intenzioni, ma anche di oggetti pericolosi. Il nostro appello alle istituzioni è quello di intervenire prima che si verifichi una tragedia.”