Non solo le intercettazioni che hanno consentito agli inquirenti di ricostruire decine e decine di dialoghi: a inchiodare Tony Colombo e Tina Rispoli alle loro responsabilità sono soprattutto le dichiarazioni rese da cinque collaboratori di giustizia, alcuni dei quali appartenenti a clan non operanti a Secondigliano.
Uno dei primi collaboratori a puntare il dito contro Tina Rispoli è Gianluca Giugliano, fidanzato con Maria Rispoli, sorella di Tina, dal 2010 fino a poco tempo dopo l’inizio del percorso di collaborazione, nonchè ex affiliato al clan Marino e nipote acquisito del boss degli Scissionisti Gennaro “Mckay” Marino che alla magistratura ha dichiarato quanto segue:
Quanto al rapporto tra Gaetano Marino e Tina Rispoli posso dire che era un normale rapporto di coppia, con litigi che erano dovuti al carattere di Gaetano Marino, il quale faceva uso di droga, eroina, come potevo vedere evidentemente dagli effetti e come sapevano un po’ tutti nel clan. Il fatto
che facesse uso di droga diminuiva il rispetto nei suoi confronti. Tina Rispoli litigava sempre con Gaetano per questo fatto. Quando Gaetano Marino venne cacciato dalle Case Celesti, Tina lo seguì ed andarono ad abitare in mezzo all’arco dove sta il Bar Sacre. Tina Rispoli non ha mai abbandonato il marito in nessuna difficoltà e lo ha seguito anche in carcere, dopo il blitz del 2004, andando sempre a colloquio ed anche quando fu messo agli arresti domiciliari Tina viveva con lui. Un rapporto matrimoniale non facile ma solido, loro stavano da vent’anni insieme.
Sui beni di Gaetano Marino e sugli investimenti dei proventi illeciti, posso dire che Gaetano aveva tanti soldi, un sacco di case, nella zona di Secondigliano e soprattutto in mezzo all’arco, il palazzo del bar Sacre, dove aveva un attico enorme, e dove andò ad abitare dopo la cacciata dalle Case Celesti.
Tina, per come ho visto io era una donna trascurata al massimo, e non scendeva che per andare al Bingo, che era il suo sfogo, anche perché era un po’ depressa, scendendo di casa senza lavarsi. Tina è rimasta vicina a Gaetano fino al giorno in cui venne ucciso e lei era in vacanza con lui.
Tony Colombo aveva dei debiti con Gaetano Marino: si fece prestare dei soldi per fare un disco. Gli chiese 80.000 euro nel 2010 o forse subito dopo. Non c’era una festa, battesimo, comunione, matrimonio, in cui Tony Colombo non fosse presente a cantare. Colombo chiese soldi in prestito pure a Roberto Manganiello. Gaetano Marino mandava gente a recuperare i soldi da chi doveva pagare Colombo per le feste. Tra di noi si diceva che Tony Colombo aveva debiti con tutti, sia per necessità di finanziare la sua attività discografica che per l’elevato tenore di vita. Tony Colombo ci frequentava e certamente sapeva cosa facevamo noi delle case celesti. All’epoca non aveva rapporti con Tina Rispoli che salutava e rispettava come moglie di Gaetano Marino.
So che Colombo era pieno di debiti, era rovinato proprio. Prendeva 1500-2000 euro a ricevimento. Marino gli aveva dato i soldi ma non ad
interesse. Ricordo che Colombo venne a cantare anche con il gesso al braccio che si era rotto con una caduta accidentale.
Tina giocava al Bingo, le facevano anche credito; ma i soldi di Gaetano Marino li aveva lei.
Antonio Accurso, ex reggente della Vinella Grassi, le cui dichiarazioni si sono rivelate determinanti, tra le tante cose, per far luce sull’omicidio di Attilio Romanò, una delle vittime innocenti della criminalità della faida di Scampia, ma anche sugli intrecci tra calcio e camorra. L’ex boss indica Tina Rispoli dedita all’usura insieme ai fratelli e non solo:
Tina Rispoli aveva prestato 200mila euro a Tony Colombo. Il prestito era stato fatto per consentire al cantante di fare un concerto, effettivamente tenuto.
Io ne parlai con Rispoli Raffaele, il Boxer, e lui mi disse che non vi erano problemi perché il Colombo stava restituendo i soldi alla sorella
Gennaro Carra, ex affiliato al clan Cutolo del Rione Traiano, genero del boss Salvatore Cutolo che per un periodo di tempo ha assunto anche il ruolo di reggente dell’organizzazione. In veste di collaboratore di giustizia non si è limitato a rivelare informazioni relative alla gestione del business della droga nella zona del Rione Triano, ma ha ricostruito intrecci e rapporti tra la sua ex organizzazione e gli altri clan. In merito alle figure di Tony Colombo e Tina Rispoli ha dichiarato quanto segue:
Conosco Tony Colombo dal 2006. Lo conobbi in occasione della comunione del figlio di Raffaele Ostinato. Notai che era un bravo cantante. Divenimmo amici e gli prestai 50.000 euro per incidere il suo disco “Guerra Aperta“, uscito molto dopo. Questi soldi me li ha restituiti. Eravamo talmente amici che addirittura aveva una scheda telefonica intestata a me dedicata alle nostre telefonate. Sapeva benissimo chi ero.
Sia Maria che Tina Rispoli praticano l’usura. Lo so perché venni a conoscenza di una vicenda che riguardava un mio amico che gestisce un pontile per le barche a Mergellina che si fece prestare da loro 50mila euro.
Il mio rapporto con Tony Colombo era di amicizia e di frequentazione quotidiana. Lui aveva un debito con Tina Rispoli di cinquecentomila euro maturato nel 2012 dopo la morte di Gaetano Marino che è avvenuta nella agosto di quell’anno. So del debito perchè lui me ne parlò ed io gli
presentai Mario Cerrone per aiutarlo ad estinguerlo, poi ha sposato Rispoli Tina e non so se ha risolto la sua situazione.
Mi ha detto per la prima volta che aveva un debito nel 2014, prima mi chiedeva spesso soldi ed era sempre in affanno per coprire gli assegni, sono arrivato a prestargli sino a 50 mila euro, appunto nel 2014 gli chiesi come mai stesse sempre in difficoltà pur lavorando tanto, e lui scoppiò quasi piangere e mi disse che aveva accumulato tanti debiti per la passione del gioco, che condivide con Tina Rispoli, e a causa degli investimenti non andati bene in gelaterie aperte a Palermo. il debito ammontava a 500 mila euro direttamente nei confronti di Tina Rispoli. lo allora gli proposi di parlare con Cerrone Mario che era socio di Imperiale ed aveva grande disponibilità di denaro liquido.”
Luigi Casaburi, appartenente a una famiglia fedelissima al clan Di Lauro, si pentì per la prima volta non appena finì in manette, intercettato mentre tornava dalla Spagna con un chilo e mezzo di cocaina nascosta in un peluche, Stesso epilogo a due anni di distanza, quando fu arrestato per estorsione, fino all’ennesimo e più recente pentimento. Tra le dichiarazioni volte a far luce sul ruolo ricoperto all’interno del clan Di Lauro da Tony Colombo e Tina Rispoli figurano anche le sue dichiarazioni:
Tina Rispoli fa le puntate, sui carichi di droga, oppure compra la droga, la rivende e ci guadagna.
E’ in affari con Enzo Di Lauro sulla droga. Lei da soldi a Enzo Di Lauro. Oggi lui è a corto di soldi, e si fa finanziare da Tina Rispoli. Tina ha tantissimi soldi, metà che gli ha lasciato la famiglia di origine e metà dell’ex marito Gaetano Marino. Tina fa anche. Ha molti appartamenti “bassi” nella Maddalena, che affitta, li tiene come appoggio, fa di tutto. So che il palazzo che sta in mezzo all’Arco è di Tina Rispoli. Le puntate prima le faceva con la Vanella e poi con i DI Lauro. Vincenzo Rispoli gli trova il canale e lei mette i soldi.
lo personalmente le ho procurato 50 kg. di fumo che presi alla Masseria Cardane. Tina me ne chiese 100 kg. ma ne trovai solo 50.
Tony Colombo è socio di Tina nelle sue attività illecite.
Salvatore Tamburrino, elemento di spicco del clan Di Lauro e luogotenente del capoclan Marco Di Lauro, latitante da 14 anni, il 2 marzo del 2019 dopo aver ucciso la moglie Norina Matuozzo, accompagnato dal suo avvocato presso la Questura a Napoli, si consegnò spontaneamente alla giustizia.
Sperando di poter vedere i figli per l’ultima volta prima di finire in carcere, rivelò ai poliziotti il luogo dove si nascondeva Marco Di Lauro consentendo quindi la localizzazione e l’arresto del latitante. Tuttavia, Tamburrino intraprese il percorso di collaborazione solo 7 mesi dopo, ad ottobre dello stesso anno. In riferimento a Tony Colombo e Tina Rispoli ha rivelato che Vincenzo Di Lauro gestisce un supermercato in un locale di proprietà di Tina Rispoli che percepisce l’affitto e che lo stesso Di Lauro intendeva avviare una società con Tony Colombo per sfruttare la sua visibilità, facendo riferimento esplicito al brand di abbigliamento Corleone. Tamburrino ha anche rivelato altri retroscena:
Mi ricordo che nel 2012-2013, dopo la morte del marito, Tina Rispoli stava sulle palazzine Celesti e divenne lei la proprietaria della piazza di spaccio del marito. So che Tony Colombo venne picchiato dai fratelli Rispoli dopo che la relazione con Tina divenne ufficiale, ma sempre per una ragione economica, perché a quel punto Tina iniziò a finanziare Tony Colombo e non più i fratelli. A quel punto il clan Marino per come mi disse Rispoli Raffaele mise fuori dalla piazza di spaccio Tina Rispoli. Per quanto riguarda invece la carriera di Tony Colombo, so che prima della relazione con la Rispoli era pieno di debiti; poi è stato finanziato da lei. Nel 2011 o 2012, ebbi modo di incontrare Tony Colombo a casa di Matuozzo Carlo, a Marianella. Carlo Ma Tuozzo lo chiamava per farlo cantare per il piacere di sentirlo, anche a casa; Carlo mi diceva di non pagarlo, perché lo aiutava economicamente quando era in difficoltà economica, praticamente sempre, prestandogli soldi.
Tina Rispoli ha aperto a Tony Colombo la sala discografica a Secondigliano nel palazzo dei Rispoli, la casa del padre presa da Tina dopo aver liquidato i fratelli; nella stessa sede mi risulta abbiano anche avviato un canale televisivo.
I rapporti tra i fratelli Rispoli e Tony Colombo iniziarono male; Rispoli Vincenzo, infatti non aveva soldi, mentre Raffaele è messo meglio avendo il suo giro di usura e facendo affari legato ai prodotti contraffatti tipo generatori, elettronica di consumo, con il cognato Peppe Garante. Entrambi comunque accusavano Tony Colombo di mangiarsi i soldi della sorella, i soldi che aveva lasciato Gaetano Marino.
Tina era comunque innamorata di Tony e si sono messi l’anima in pace. Rispoli Vincenzo bruciò personalmente l’auto di Tony Colombo per questi dissapori quale dispetto anche alla sorella, che non voleva dare più denaro a Vincenzo, dicendogli che non lo poteva più mantenere.
Per quanto riguarda i colpi sparati nella casa discografica di Tony Colombo, per quanto seppi da Rispoli Raffaele, furono esplosi da Casaburi Gennaro, cognato di Rispoli Vincenzo, proprio per una discussione accesa tra Casaburi Gennaro e Rispoli Vincenzo, legata a questioni di droga. So che Rispoli Vincenzo incendiò l’auto del Casaburi e lo picchiò anche; so che Vincenzo Di Lauro incontrò Casaburi per cercare di far pace tra cognati; Casaburi diede la parola a Vincenzo Di Lauro che era tutto a posto e poi, dopo poche ore, sparò nella casa discografica di Tony Colombo. La reazione di Enzo Di Lauro non vi fu.
Scegliere la casa discografica di Tony Colombo era insieme un gesto eclatante, e colpire il palazzo dei Rispoli; Casaburi poi non ragionava più bene abusando di cocaina ed essendo fuori di testa.