Antonino Colombo, in arte Tony, classe 1986, è uno dei nomi più eclatanti tra quelli che nel corso della mattinata odierna, martedì 17 ottobre, sono finiti in manette nell’ambito di un blitz che ha tradotto in carcere 27 persone ritenute legate, a vario titolo, al clan Di Lauro di Secondigliano.
Cantante di lungo corso, tra i più celebri promotori della musica neomelodica, malgrado le origini palermitane, Tony Colombo è finito più volte al centro di accesi dibattiti che hanno animato i talk show dei salotti televisivi nazionali, soprattutto in seguito al matrimonio con Tina Rispoli, arrestata nell’ambito dello stesso provvedimento che quest’oggi ha raggiunto il marito.
La vita e la carriera di Tony Colombo si dividono in due capitoli: la prima parte vede protagonista un giovane amatissimo dalle teenager che conquista la ribalta nazionale a suon di hit popolari. L’esordio all’età di 7 anni quando viene notato da Mario Merola e invitato a salire sul palco per cantare “Cient’anne” insieme al re della sceneggiata napoletana. Un anno dopo incide il suo primo disco. E’ l’incipit di una carriera precoce, scandita da concerti nazionali e internazionali, feste di piazza, serenate, cerimonie, dischi su dischi. Sono gli anni in cui la scena musicale napoletana inizia ad accogliere i primi interpreti della musica neomelodica: giovanissimi osannati dalle ragazze che sfoggiano look che vengono emulati dai coetanei. Tony Colombo, trasferitosi in pianta stabile a Napoli, diventa uno degli interpreti più autorevoli di quel nuovo genere musicale che riecheggia tra i bassi del centro cittadino e conquista i rioni delle periferie. Un successo consacrato dalla partecipazione al celebre programma di Rai1 Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci, dove la star neomelodica balla in coppia con la ballerina ucraina Anastasija Kuz’mina.
Si sposa per la prima volta all‘età di 19 anni con la figlia 18enne del suo produttore, Luana La Rosa, e insieme hanno tre figli: Marco, Julie ed Emmanuela Lia Rosa. Entrambi erano giovanissimi all’epoca del loro primo incontro. “Ci siamo conosciuti a Catania, ma io già giravo molto per lavoro – svelò il cantante palermitano in un’intervista di coppia rilasciata a “Domenica In” prima della rottura – Mi ero trasferito già a Napoli. Non potevamo vederci solo una volta al mese. E così, dopo sei mesi, ci siamo sposati.”
Nel 2016, quando Colombo si separa dalla prima moglie, inizia il secondo capitolo della sua vita, quello che prende il via quando si lega a Tina Rispoli, 8 anni più grande di lui, vedova del boss Gaetano Marino, boss degli scissionisti di Secondigliano ucciso con 11 colpi di pistola in un agguato il 23 agosto del 2012 sul lungomare di Terracina nell’ambito della faida di Scampia.
Una coppia social che ha fatto dell’ostentazione del lusso e dello sfarzo uno dei biglietti da visita più celebri, unitamente alla smania maniacale di condividere ogni momento della quotidianità con i followers. Dalla villa a Giugliano nota come Colombolandia ai viaggi a Dubai, i due sono tra i pionieri più convinti della moda ormai dilagante degli “influencer trash”, poi esplosa in seguito alla nascita di TikTok.
Il 28 aprile del 2018 il cantante neomelodico palermitano si inginocchiò al Teatro Palapartenope di Napoli durante un concerto e chiese alla Rispoli di sposarlo.
Le nozze, celebrate il 28 marzo 2019, furono precedute da un flashmob in piazza del Plebiscito a Napoli finito al centro di un’indagine per presunte irregolarità. Tina Rispoli arrivò in piazza a bordo di una limousine convinta di andare a festeggiare l’addio al nubilato con le amiche. Si trovò davanti a tremila persone e al promesso sposo che uscì da una scatola, pronto a cantare tra centinaia di palloncini rossi a forma di cuore e coriandoli. Allo “show” parteciparono anche quaranta ballerini, coadiuvati da Gianni Sperti e Tina Cipollari, celeberrimi volti del salotto di “Uomini&Donne”, il popolare talk di Maria De Filippi.
Il matrimonio fu celebrato con rito civile presso il Maschio Angioino di Napoli dove Tina Rispoli arrivò a bordo di una carrozza trainata da quattro cavalli bianchi. Ad accompagnarla anche giocolieri, trampolieri, ragazze pon pon, personaggi in costume d’epoca e una banda musicale che paralizzò tutto il traffico da Secondigliano sino al centro di Napoli.
L’inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Napoli si sgonfiò come una bolla di sapone.
Le vicende dei due coniugi, tuttavia non conquistano solo le pagine di gossip. Il primo novembre del 2018 oltre dieci colpi di pistola calibro 9 vengono esplosi contro la vetrata blindata della «House Colombo Dreams», radio libera e casa discografica del neomelodico a Secondigliano. Un mese dopo il matrimonio, invece, Crescenzo Marino, il figlio di Tina Rispoli, viene arrestato con l’accusa di lesioni aggravate per aver staccato un orecchio a morsi al rivale in amore. Colombo e Rispoli, poi, nel 2021, sono accusati di trasferimento fraudolento di valori aggravato dal metodo mafioso e riciclaggio, sempre aggravato dal metodo mafioso e raggiunti da un sequestro di 80mila euro, un appartamento, due box auto e due autoveicoli. L’anno dopo, nel rigettare una richiesta di arresto per la donna, i giudici del Riesame di Napoli affermano che i soldi lasciati dal boss Marino deceduto alla moglie sarebbero stati usati per favorire la carriera del cantante poi sposato dalla vedova.
Oggi i coniugi Colombo-Rispoli sono stati raggiunti da nuove accuse che li hanno spediti in carcere.
Il prossimo 23 dicembre al Palapartenope di Napoli doveva andare in scena il Tony Colombo Supershow ma, salvo clamorosi colpi di scena, difficilmente il cantante palermitano potrà onorare quell’impegno.
I due sono accusati di aver dato man forte alla svolta imprenditoriale del clan Di Lauro che all’epoca della sanguinosa faida di Scampia era guidato dal boss Ciruzzo ‘o milionario. Un brand di abiti denominato Corleone e una bevanda che richiama il calibro della pistola, «9 mm», ma anche il finanziamento di un deposito destinato alla manifattura del tabacco per immettere sul mercato sigarette di contrabbando, figurano tra gli affari che secondo la Procura di Napoli sarebbero stati finanziati dalla coppia.