Nel corso della mattinata di martedì 3 ottobre, contestualmente al blitz che ha ulteriormente indebolito il clan Minichini-De Luca Bossa-Schisa-Rinaldi, attivo nella zona orientale di Napoli e che ha portato all’arresto di 31 persone, si è svolto un servizio ad “alto impatto” dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, nel parco Conocal di Ponticelli, dove circa 300 operatori delle diverse forze dell’ordine sono impegnati nell’esecuzione di numerose perquisizioni.
L’attività ha consentito di denunciare a vario titolo sette persone.
Sono state sequestrate complessivamente: armi e relativo munizionamento, TLE, ingenti quantità di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, nonché materiale per il confezionamento; ed ancora denaro contante, banconote false, veicoli rubati e pezzi di ricambio, capi di abbigliamento e scarpe contraffatte, un locale commerciale, sistemi di videosorveglianza volti ad eludere eventuali controlli di polizia.
Sono stati effettuati anche controlli amministrativi finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada.
Smantellata anche la cappella votiva nella quale erano riposte le immagini di alcuni soggetti legati ai D’Amico, clan egemone nel rione, tra i quali spiccano Claudio Scarallo e Vincenzo Costanzo, entrambi uccisi in agguati di matrice camorristica, unitamente a quelle di giovani estranei alle dinamiche camorristiche e stroncati da malattie incurabili. Un altare votivo totalmente abusivo che ha conquistato la ribalta nazionale in seguito alla cerimonia commemorativa svoltasi di recente nel rione e che ha visto dei bambini, capeggiati dal nipote del ras Vincenzo Costanzo, ucciso in un agguato lo scorso 5 maggio, portare il gloria la sua foto per poi riporla all’interno della cappella. Una vicenda della quale si è occupato l’inviato del celebre tg satirico di canale 5 “Striscia la Notizia” Vittorio Brumotti, nel corso della puntata andata in onda lunedì 2 ottobre. Un servizio dal quale non è emersa solo l’incresciosa vicenda, ma anche la condizione di degrado che imperversa in uno dei tanti rioni della città di Napoli in balia della criminalità.
Non si è fatta attendere la risposta dello Stato che ha messo la firma su un’operazione cruciale, mirata a sradicare ‘i simboli del male’ imposti dal clan che controlla il rione, finalizzati ad accrescere fascinazioni e consensi, servendosi delle figure dei “martiri della camorra”. Un concetto tristemente rafforzato dalla “promiscuità” insita nella convivenza forzata tra figure di giovani uccisi da malattie e quelli assassinati dai colpi di pistola.
L’attività congiunta ha visto la partecipazione del personale della Questura di Napoli, della Squadra Mobile, S.I.S.C.O., dei Commissariati Ponticelli, Poggioreale e Vicaria-Mercato, del Reparto Prevenzione Crimine Campania, delle UOPI, della Polizia Stradale, della Polizia Scientifica, militari del 10° Reggimento Campania, Nucleo Investigativo Napoli, Nucleo Operativo Napoli Poggioreale, Compagnia Napoli Poggioreale, Cinofili Antidroga, Nucleo Elicotteristi e del team API; e inoltre, la Guardia di Finanza con la componente ATPI del Gruppo Pronto Impiego Napoli, le Unità Cinofile, il Gruppo Giugliano in Campania, il Gruppo Torre Annunziata nonché il 2° Nucleo Operativo Metropolitano e il Nucleo di Polizia economico finanziaria di Napoli.
Infine, il personale dei Vigili del Fuoco ha provveduto a rimuovere ostacoli fissi posti a protezione delle attività illecite.