Tutto esaurito, con oltre 250 spettatori, nel teatro della Fondazione Grimaldi, in piazzetta Montesanto, per il concerto di solidarietà in programma domenica 24 settembre alle ore 15, organizzato dall’associazione Dateci le Ali di Napoli insieme alla Fondazione Grimaldi, che ha concesso gratuitamente la struttura, con Sos Vesuviana e il console generale dell’Ucraina. Un’occasione per promuovere una raccolta di fondi e beni di prima necessità a sostegno della casa del pellegrino nella regione di Iviv.
Sul palco il protagonista principale sarà il poeta, cantante e artista Dmytro Khoma, che per l’occasione, oltre ad alternare brani della tradizione ucraina e canzoni italiane, presenterà anche in anteprima un inno scritto per l’associazione Dateci le Ali. Con lui ci saranno il figlio, Ivan Khoma, violinista e già protagonista con l’orchestra Scarlatti junior, e Olena Chervinchuk, cantante ucraina da vent’anni in Italia. Interverranno anche due sacerdoti che operano alla casa del pellegrino, testimoni diretti della guerra. La famiglia Khoma, giunta solo da poco in Italia, ha già legato in modo particolare con Napoli: Mykola Khoma, figlio maggiore di Dmytro, è attualmente ballerino del San Carlo e la fondazione Grimaldi ospita la famiglia all’interno della propria struttura.
L’evento sarà supportato anche da numerosi partner, con l’Humanitas Salerno che donerà beni alimentari e si occuperà della sicurezza dell’evento, Gocce di carità che ha organizzato una raccolta di medicinali, Ortopedia Zungri che donerà materiale ortopedico, oltre alle famiglie della Scuola Vanvitelli e alle volontarie della libreria Iocisto, che hanno organizzato una raccolta fondi, e alla parrocchia San Nunzio Sulprizio del parroco don Pasquale Marono, da oltre un anno al fianco delle famiglie ucraine in difficoltà.
“La casa del pellegrino oggi è lo spazio di guarigione delle ferite di guerra, un centro di riabilitazione dei nostri combattenti e di tutti coloro che sono stati coinvolti dalla guerra – spiega Tania Genovese, direttore tecnico di Dateci le Ali -. La porta è aperta alle mamme con figli che hanno perso la casa, la proprietà, il legame con la famiglia e gli uomini che combattono per la nostra indipendenza. Queste sono famiglie delle città dove si svolgono i combattimenti, famiglie che vivono con la speranza che tutto finisca presto. E vi soggiornano anche i militari quando possono trascorrere qualche giorno con i parenti. Ci è sembrato giusto organizzare una grande manifestazione che possa essere di supporto concreto a questa realtà in un momento di grande sofferenza”.