Non appena tra le strade di Ponticelli si è diffusa la notizia della cattura del latitante Umberto Dello Iacolo detto ‘o cecato, 27 anni, unico affiliato al clan De Martino sfuggito al blitz che lo scorso 7 agosto, alla nostra redazione sono pervenute diverse segnalazioni che hanno concorso a ricostruire uno scenario particolarmente degno di nota.
Nella fattispecie, gli abitanti del quartiere hanno fornito indicazioni utili a ricostruire abitudini e spostamenti del cognato di Antonio Nocerino detto ‘brodino’ durante la latitanza.
Ormai è assodato che il 27enne, fedelissimo affiliato al clan De Martino non si è mai allontanato da Ponticelli, seppure non adottando l’atteggiamento tipico del latitante che per sfuggire alla cattura resta rintanato in un nascondiglio sicuro, limitando al minimo indispensabile gli spostamenti. O’ cecato non ha mai rinunciato alla sua vita sociale, adottando un profilo basso di giorno, ma al calar del sole era solito intrattenersi con amici e affiliati nei luoghi di ritrovo abitualmente frequentati dai cosiddetti “XX”, non a caso la volante del commissariato di Ponticelli che lo ha arrestato lo ha sorpreso e bloccato mentre si trovava nel circolo ricreativo di via Scarpetta, uno dei punti di riferimento più fermi per affiliati e simpatizzanti del clan del rione Fiat. Tuttavia, Dello Iacolo non si sarebbe limitato a uscire allo scoperto soltanto tra le strade dei fortini controllati dal clan al quale ha giurato fedeltà eterna.
Diversi cittadini riferiscono che il 27enne sarebbe stato avvistato con una certa frequenza nel Rione Santa Croce, una zona del quartiere che confina con il centro storico e che accoglie la chiesa più antica di Ponticelli. In seguito al mancato arresto, Dello Iacolo avrebbe speso parte del tempo vissuto da latitante proprio in quella sede per aprire e gestire una piazza di droga, l’ennesima destinata a rifocillare le casse del clan, a conferma di quanto sia radicato il fenomeno dello spaccio di stupefacenti nel quartiere della periferia orientale di Napoli. Secondo quanto segnalato dai residenti in zona, la piazza di spaccio sarebbe stata allestita nelle adiacenze di un plesso di abitazioni ristrutturate di recente e di una nota pasticceria del quartiere.
Un atteggiamento dal quale trapela la sicurezza di poter beneficiare della “protezione” dei cittadini, motivo per il quale avrebbe agito indisturbato continuando a gestire e curare gli interessi del clan. Le sue incursioni notturne sono state segnalate anche in altre zone del quartiere, proprio perchè ipotizzava di avere le spalle coperte, soprattutto mimetizzandosi tra i giovani che si riversano tra le strade di Ponticelli durante le sere d’estate. Una convinzione sbugiardata dall’intervento dei poliziotti che hanno messo fine alla sua latitanza dopo circa un mese.