Reddito di infanzia e bonus gioventù sono le proposte che il governo sta pensando di inserire nella prossima legge di bilancio 2024. Un modo per sostenere economicamente le famiglie ma anche per mettere un argine alla denatalità che negli ultimi anni ha visto crollare il numero delle nascite nel nostro Paese. Vediamo insieme quali potrebbero essere i bonus previsti per il prossimo anno, come richiederli e chi può fare domanda.
Reddito di infanzia e bonus gioventù: le proposte di legge per il 2024
I bonus rappresentano una vera e propria “boccata d’aria” per le famiglie. Dall’assegno unico al bonus asilo nido fino al welfare aziendale, i genitori trovano in questi aiuti economici un supporto prezioso nel sostenere gli oneri di mantenimento dei figli che si fanno sempre più pesanti. Con il costo della vita in costante crescita, assicurare a neonati e bambini quanto serve per la loro salute ma anche per il loro benessere fisico e mentale rappresenta per le famiglie un compito spesso arduo. I bonus arrivano in aiuto ed è per questo che già si guarda alle proposte in tema che potrebbero entrare nella prossima legge di bilancio 2024.
La prima misura a sostegno della famiglia e della natalità che il governo potrebbe varare per il 2024 è il cosiddetto reddito di infanzia che, dopo il compimento del sesto anno di età dei figli, potrebbe trasformarsi in bonus o assegno di gioventù. La proposta prevede il pagamento di un assegno mensile alle famiglie con figli che diminuisce progressivamente con l’età.
L’ipotesi su cui il governo lavora si concretizzerebbe in:
• 400 euro al mese per ogni figlio fino ai sei anni (reddito di infanzia)
• 250 euro al mese per ogni figlio dai 7 ai 25 anni (bonus gioventù)
Reddito di infanzia: a chi spetta e come richiederlo
Reddito di infanzia e bonus gioventù sono misure che prevedono una notevole ricaduta sulle finanze dello Stato. Il governo si sta comunque sforzando per renderle realizzabili entrambe. Quello che si sa per certo è che il reddito di infanzia avrebbe un importo pari a 400 euro mensili che potrebbero essere aumentati in caso di famiglie mono-genitoriali e con figli disabili. Unico requisito per farne domanda è quello di avere un reddito non superiore ai 90 mila euro annui. L’agevolazione si andrebbe comunque a sommare con l’assegno unico universale. Come per il bonus gioventù, anche per il reddito di infanzia si tratta di una misura non ancora definitiva; non si conoscono quindi ancora con precisione quando e come i genitori potranno fare domanda. La questione verrebbe comunque sciolta all’approvazione dei nuovi provvedimenti. Il prossimo step per la legge di bilancio è l’approvazione, entro il 27 settembre, della Nota di aggiornamento al DEF.
Bonus gioventù: a chi è rivolto e come fare la domanda online
La seconda misura a favore della famiglia prevista dalla proposta di legge del governo è il bonus gioventù. Si tratta di un assegno mensile da corrispondere a tutti gli studenti di età compresa tra i 7 e i 25 anni del valore di 250 euro. Il requisito richiesto per ottenerlo è quello di essere iscritti a scuola o in università. Il bonus si configura infatti come una misura destinata a sostenere l’istruzione dei più giovani, dalle scuole dell’obbligo fino all’università che si affiancherebbe a quelle già in essere come le detrazioni fiscali per le spese scolastiche. Anche in questo caso occorre attendere l’approvazione definitiva del bonus per essere a conoscenza di come sarà possibile fare la domanda. Si ipotizza comunque che questa avverrà online.
Reddito di infanzia e bonus gioventù: le ulteriori misure del 2024
Accanto a reddito di infanzia e bonus gioventù, la proposta di legge del governo prevede ulteriori agevolazioni a favore delle famiglie con figli, soprattutto le più numerose. Si tratta infatti di misure atte non solo a supportare economicamente i genitori ma anche per far fronte al problema della denatalità in un’Italia dove i primi mesi del 2023 segnano un – 1,5% di nati rispetto agli stessi anni dell’anno precedente. Tra le proposte che il governo sta valutando c’è innanzitutto quella che riguarda l’introduzione di un nuovo indicatore: il quoziente familiare.
L’idea è quella di ridurre l’onere fiscale delle famiglie più numerose basando la tassazione non più sul reddito individuale ma su quello complessivo del nucleo familiare con parametri specifici adattati alla sua composizione. In sostanza il calcolo delle imposte avverrebbe in relazione a un coefficiente determinato prendendo in considerazione il reddito complessivo della famiglia e il numero dei suoi componenti. In questo modo più sono i figli a carico, minore risulta la tassazione. Sempre per ridurre l’incidenza della denatalità, il governo ipotizza per il 2024 un bonus secondo figlio. Si intenderebbe in sostanza utilizzare le risorse rimaste dopo la distribuzione dell’assegno unico, almeno un miliardo di tesoretto sui 18 previsti, per supportare chi decide di avere un secondo figlio.
L’entità di questo bonus non è stata ancora definita e il governo discute anche su altre agevolazioni a favore della natalità come l’eliminazione dei costi per la frequenza all’asilo nido. Per finire la Legge di Bilancio 2024 potrebbe prevedere sgravi fiscali a favore delle aziende che assumono personale femminile, nello specifico donne con almeno 3 figli. Secondo le informazioni preliminari disponibili, questa agevolazione potrebbe tradursi in una riduzione dell’aliquota IRES, abbassandola dal 24% al 15%. Per conciliare meglio lavoro e famiglia il governo ha in cantiere anche la possibilità di potenziare le misure di welfare aziendale con l’introduzione di forme di detassazione per le imprese che optano per la creazione di asili nido aziendali o distrettuali. Si considera inoltre l’opzione di prorogare anche per il 2024 la misura del bonus dipendenti con figli a carico con limite di fringe benefits fino a 3 mila euro.