Riflettori puntati sui nuovi equilibri che si stanno delineando sul fronte camorristico tra le strade del quartiere napoletano Ponticelli, teatro di diversi episodi concitati negli ultimi tempi, tra il quali l’agguato che la sera dello scorso 8 luglio ha ridotto in fin di vita il ras Ciro Naturale, stimato essere il reggente del clan De Micco. Dopo una degenza in ospedale durata all’incirca un mese, Naturale è tornato a Ponticelli da pochi giorni.
I killer che gli hanno sparato – almeno due – sono entrati in azione con il chiaro intento di ucciderlo, ma il ras è miracolosamente sopravvissuto: un evento destinato a sancire un punto di non ritorno, soprattutto se le indagini degli inquirenti confermeranno l’ipotesi dell’epurazione interna.
Ciro Naturale era subentrato a Marco De Micco nella reggenza dell’omonimo clan nell’aprile del 2022, in seguito al suo arresto. Una decisione mal recepita dai De Martino che invece auspicavano che Salvatore De Martino fosse chiamato a raccogliere l’eredità del boss, come accadde in seguito al blitz che nel 2017 portò all’arresto di diverse figure di spicco del clan De Micco, concorrendo a disarticolare la cosca. Proprio perchè in quel frangente i clan alleati di Napoli est riuscirono ad approfittare del momento di debolezza dei rivali per appropriarsi del controllo del territorio, forte degli errori commessi in passato, Marco De Micco ha fatto ricadere la scelta su Naturale per garantire una maggiore solidità al suo clan, soprattutto sotto l’aspetto economico, in virtù delle ampie garanzie che quest’ultimo era in grado di fornire in tal senso.
Un equilibrio precario, dunque, minato dal vivo malcontento degli alleati e ulteriormente compromesso da un evento eclatante: la scarcerazione di Francesco De Martino, padre di Salvatore, ma soprattutto di Antonio e Giuseppe, due gregari che hanno favorito l’ascesa del clan a suon di reati.
Una ricostruzione che trova pieno riscontro nelle dichiarazioni rese alla magistratura da Antonio Pipolo, ex affiliato ai De Micco-De Martino, collaboratore di giustizia dall’estate 2022.
In uno dei primi verbali, risalente al 27 luglio 2022, Pipolo riferisce quanto segue: “Dopo la scarcerazione di Francesco De Martino, i De Martino hanno iniziato ad avanzare pretese sulle piazze di spaccio. Facevano le stese nel quartiere. Parlai di questo con Ciro Naturale e D’Apice. Ciro Naturale diceva di mantenere la calma, perchè Antonio De Martino, figlio di Francesco, aveva commesso molti reati per i De Micco e dovevamo pazientare. I De Martino dovevano anche dei soldi a Ciro Naturale per le forniture di droga.
Di solito i rapporti tra De Micco e De Martino funzionavano che ogni gruppo aveva le sue piazze e i rifornimenti e le armi erano date dai De Micco.
Ci sono state molte riunioni tra Naturale e i De Martino, Salvatore De Martino voleva più soldi, ma Naturale non glieli voleva dare perchè lui non commetteva reati di sangue.”