5.502 firme per chiedere che Simone Isaia ha bisogno di cure non del carcere sono state raccolte grazie alla petizione per mantenere una luce sulla triste vicenda di un ragazzo con gravi problemi psichici accusato di aver dato fuoco alla installazione di Michelangelo Pistoletto la“ Venere degli stracci” in piazza Municipio a Napoli la mattina del 12 luglio del 2023.
Dal 13 luglio Simone Isaia è chiuso nel carcere di Poggioreale in una cella con altre 7 persone.
Simone ha 32 anni ed è un ragazzo colto, educato e sensibile, incensurato con disturbi mentali, che si è perso nelle sue fragilità fino a diventare un ragazzo senza fissa dimora, in giro per la città per soddisfare i più elementari bisogni, come quello di mangiare. E solo grazie alla mensa del Carmine gestita dai volontari della Caritas, Simone e tanti altri poveri possono trovare un attimo di solidarietà.
Ecco cosa raccontano i volontari della mensa del Carmine: “Simone da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto. Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta “da una tangibilissima neuro-divergenza. E ha bisogno di aiuto.”
La Casa di Accoglienza dell’Associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli gestita da Don Franco Esposito è disponibile a ospitare Simone Isaia per consentirgli di essere curato e riprendere in mano la sua vita.
Promuovono l’iniziativa: Iod edizioni, Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli, Associazione Liberi di volare, Chiesa Cristiana Evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples, tribunali 138.
Francesco Testa, Don Franco Esposito, Pasquale Testa, Salvatore Manzi, Ciro Pellegrino, Raffaella R. Ferré, Luciana Esposito, Gix Musella, Francesco Dandolo, Vincenzo Sbrizzi, Sergio D’Angelo, Gianlivio Fasciano, Martina Antoci, Nino Daniele, Silvia Camerino, Franco Mennitto, Ida Biglietto, Piero Antonio Toma, Luciano Ferrara, Maria Rizzi, Dacia Maraini, Giulio Cavalli.