Sono passati più di vent’anni dal primo episodio dei Pokémon trasmesso su Italia 1: era il 10 gennaio del 2000, una data che ha segnato inevitabilmente l’infanzia di moltissimi bambini, anche perché rappresentò l’inizio della pokémania in Italia.
Quei bambini poi sono cresciuti, diventando prima ragazzi e poi adulti: tante cose sono rimaste indietro, ma i Pokémon non sono tra queste. D’altronde una passione può crescere con chi la coltiva, e se nei primi anni del millennio ci si divertiva a catturare creaturine con il videogioco per il Game Boy, oggi grazie alla Nintendo Switch si può continuare a seguire le novità e a giocare a videogiochi sempre più avvincenti, come l’imperdibile Pokémon Scarlatto.
Più di mille episodi e settanta videogiochi, eppure i Pokémon restano un punto fermo nella vita dei millennials: ma come si è evoluto il fenomeno dagli anni 2000 ad oggi? Ripercorriamo brevemente la storia di un mito destinato a far sognare ancora tanti bambini.
L’inizio della Pokémania
L’idea di Satoshi Tajiri, presa direttamente dal suo passatempo d’infanzia di catturare bestioline in giardino, ha di certo avuto un successo clamoroso sin da subito. Arrivati con qualche anno di ritardo, in Italia è bastato un episodio per far esplodere la pokémania tra i bambini: non una semplice passione, ma una vera e propria ossessione!
E quando si è scoperto che non si trattava solo di un anime, ma ancor prima di un videogioco l’euforia non si poteva contenere. Andavano tutti armati di Game Boy a svaligiare i negozi: l’obiettivo? Pokémon Versione Rossa e Pokémon Versione blu, l’inizio dell’avventura: i due videogiochi con cui nasce il fenomeno Pokémon. Nel tempo, questi soli due titoli hanno fatto più di 31 milioni di vendite, diventando un fenomeno incontenibile.
Non si sono fatti attendere poi gli album di figurine e le carte collezionabili con cui i bambini imparavano a fare affari tra scambi e contrattazioni con in palio il rarissimo Charizard brillante.
Mentre al parco sotto casa si disputavano sfide e si valutavano scambi, Nintendo non si è mai fermata e ha sfornato più di cinquanta titoli dall’inizio del millennio, divisi tra videogiochi di ruolo, spin off e remake.
Il fenomeno Pokémon Go
La svolta smart del fenomeno arriva nel 2016, quando gli smartphone sono ormai una realtà consolidata e non c’è adolescente che non ne abbia uno. È qui che nasce Pokémon Go, il videogame free-to-play che sfrutta la geolocalizzazione per simulare la presenza di creature da catturare nella realtà: per certi versi, un tentativo di valorizzare monumenti e piazze – presto individuati come Pokestop – e di spingere i ragazzi a uscire di casa e camminare. Neanche a dirlo, il fenomeno si è espanso a macchia d’olio, conquistando un successo planetario.
Dopo 25 anni Ash ce l’ha fatta
Ce ne ha messo di tempo, ma dopo venticinque anni dall’inizio della sua avventura, Ash Ketchum ce l’ha fatta: il giovane allenatore di Biancavilla è riuscito a diventare il Campione del Mondo, battendo Dandel durante la finale del Torneo Mondiale per l’Incoronazione.
La The Pokémon Company lo ha annunciato a gran voce, e il mondo ha festeggiato in grande stile: dopotutto, era un evento che tutti aspettavano sin dall’inizio, sin da quella prima puntata andata in onda nel ‘97 in Giappone e pochi anni dopo anche in Italia.
Poco importa se a quei tempi Ash aveva dieci anni e il giorno della sua vittoria, dopo venticinque anni, ne aveva ancora dieci, poco importa se non è reale ma solo un personaggio degli anime: la gioia quell’11 novembre 2022 non si è saputa contenere, e a Tokyo per l’occasione l’episodio 132 è stato trasmesso sui grandi schermi della città.