L’artista Michelangelo Pistoletto ha condiviso sui suoi canali social la petizione lanciata dalla Iod edizioni per aiutare Simone Isaia, il clochard accusato di aver dato fuoco alla “Venere degli stracci”, l’opera da lui realizzata ed esposta in Piazza Municipio a Napoli.
Simone Isaia, il clochard accusato di aver dato alle fiamme l’installazione della Venere degli stracci in piazza Municipio a Napoli, ha bisogno di essere curato non del carcere. Le istituzioni si prendano cura di Simone.
La Casa di Accoglienza dell’Associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli gestita da Don Franco Esposito è disponibile a ospitare Simone Isaia per consentirgli di essere curato e riprendere in mano la sua vita.
La Casa di Accoglienza ospita sia una struttura residenziale, sia il centro diurno per i detenuti in misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, della semilibertà e della messa alla prova. Scopo del centro è quello di condurre ogni detenuto a effettuare un corretto percorso di reintegrazione nella società attraverso una guida psicologica e un serio apprendimento pratico di attività artigianali. Le competenze teoriche e pratiche apprese durante i laboratori di artigianato serviranno poi a dare la spinta finale per la reimmissione dei detenuti nella società e nel mondo del lavoro.
Perché questa petizione è importante
Simone Isaia, il clochard accusato di aver dato alle fiamme l’installazione della Venere degli stracci in piazza Municipio a Napoli, ha bisogno di essere curato non del carcere. Le istituzioni si prendano cura di Simone.
Condividiamo le parole dei volontari della Mensa del Carmine, dove Simone si recava spesso a pranzo.
“Simone da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto. Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta “da una tangibilissima neuro-divergenza”. E ha bisogno di aiuto.
Fino a 4 anni fa Simone Isaia lavorava come garzone in un bar di via Chiaia ed era più che apprezzato dai clienti per i modi cortesi. Poi qualcosa in lui si è rotto, si è perso e nel corso degli anni, le sue condizioni mentali sono peggiorate”.
Allora, se è pur vero, come afferma il Sindaco Manfredi, che “Quando si attaccano l’arte e la bellezza, si attacca l’uomo”.
Ebbene, noi affermiamo che la migliore arte e bellezza delle istituzioni pubbliche, e non solo, sia quella di prendersi cura degli uomini straccioni, malati, e abbandonati a un destino senza ritorno.
Solo così una città, un Paese può considerarsi “bello e buono” e civile.
Chiediamo il vostro sostegno affinché Simone Isaia sia tolto dal carcere e venga curato e rigenerato alla vita presso la Casa di Accoglienza della Pastorale carceraria.
Promuovono l’iniziativa
Iod edizioni
Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli
Associazione Liberi di volare
Chiesa Cristiana Evangelica Libera di Casalnuovo
United Colors of Naples
Francesco Testa
Don Franco Esposito
Pasquale Testa
Salvatore Manzi
Gix Musella
Francesco Dandolo
Luciana Esposito
Vincenzo Sbrizzi
Ciro Pellegrino
Sergio D’Angelo
Gianlivio Fasciano
Martina Antoci
Nino Daniele
Silvia Camerino
Franco Mennitto
Ida Biglietto
Piero Antonio Toma