Simone Isaia, il clochard accusato di aver dato alle fiamme l’installazione della Venere degli stracci in piazza Municipio a Napoli, ha bisogno di essere curato non del carcere.
La Casa di Accoglienza dell’Associazione Liberi di volare della Pastorale carceraria della Chiesa di Napoli gestita da Don Franco Esposito è disponibile a ospitare Simone Isaia per consentirgli di essere curato e riprendere in mano la sua vita.
Condividiamo le parole dei volontari della Mensa del Carmine, dove Simone si recava spesso a pranzo.
“Simone da tempo aveva perso lucidità e riferimenti, finendo a dormire per strada. Simone Isaia ha bisogno di aiuto. Non del carcere, ma di una struttura che lo aiuti a rimettere in piedi la propria vita, perché è una persona affetta “da una tangibilissima neuro-divergenza”. E ha bisogno di aiuto.
Allora, se è pur vero, come afferma il Sindaco Manfredi, che “Quando si attaccano l’arte e la bellezza, si attacca l’uomo”.
Ebbene, noi affermiamo che la migliore arte e bellezza delle istituzioni pubbliche, e non solo, sia quella di prendersi cura degli uomini straccioni, malati, e abbandonati a un destino senza ritorno.
Chiediamo il vostro sostegno con una firma affinché Simone Isaia sia tolto dal carcere e venga curato e rigenerato alla vita presso la Casa di Accoglienza della Pastorale carceraria
Promuovono l’iniziativa
Iod edizioni, Pastorale Carceraria della Chiesa di Napoli, Associazione Liberi di volare, Chiesa Cristiana Evangelica Libera di Casalnuovo, United Colors of Naples
Francesco Testa, Don Franco Esposito, Pasquale Testa, Salvatore Manzi, Ciro Pellegrino, Luciana Esposito, Gix Musella, Francesco Dandolo, Vincenzo Sbrizzi, Sergio D’Angelo, Gianlivio Fasciano, Martina Antoci, Nino Daniele, Silvia Camerino, Franco Mennitto.
<per firmare la petizione, clicca qui.