Ciro Naturale, il 46enne vittima di un agguato di camorra lo scorso 8 luglio a Ponticelli, è fuori pericolo.
L’ex reggente del clan De Micco, dopo due settimane trascorse in bilico tra la vita e la morte è stato dichiarato fuori pericolo. Seppure le sue condizioni siano ancora delicate, i medici dell’ospedale Cardarelli di Napoli hanno rassicurato i familiari confermando che il ras è riuscito a sottrarsi al destino che avrebbero voluto imporgli i sicari della camorra entrati in azione in via Miranda, mentre si trovava in compagnia di amici e parenti. Trasportato d’urgenza in condizioni disperate all’ospedale del Mare di Ponticelli dove fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico, Naturale fu poi trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli dove è tuttora ricoverato.
Resta da capire quali saranno le conseguenze dell’agguato subito da ‘o mellone. A destare particolare preoccupazione è soprattutto il proiettile che gli ha trapassato il cranio, a sperare che non abbia arrecato danni permanenti, non sono solo amici e parenti, ma anche coloro che auspicano che Naturale possa fornire informazioni preziose alla magistratura, non solo in riferimento allo scenario in cui è maturata la sua condanna a morte.
In tanti sperano infatti che il ras possa decidere di collaborare con la giustizia, chiudendo così definitivamente i conti con la malavita locale e contribuendo al contempo a “ripulire” il quartiere. Uno scenario che potrebbe trovare ampio riscontro nella realtà in virtù della pregressa volontà annunciata da Naturale nei giorni precedenti all’agguato di estromettersi di estromettersi dal clan De Micco-De Martino per dedicarsi esclusivamente ai suoi affari. Un annuncio mal recepito dai vertici dell’ormai ex cosca di appartenenza del “broker della camorra” di Ponticelli e che avrebbe concorso a generare le circostanze in cui è maturato l’agguato al quale Naturale è riuscito a sopravvivere.
Stanco delle incomprensioni sorte con i vertici del clan da qualche tempo, soprattutto in riferimento a questioni di carattere economico, oltre che provato dalle numerose vicissitudini affrontate negli ultimi mesi, quando era finito nel mirino dei rivali del clan De Luca Bossa, intenzionati ad ucciderlo, Naturale trascorreva sempre meno tempo a Ponticelli e appariva insofferente circa la politica avviata dai successori del boss Marco De Micco. I dissidi, le incomprensioni e gli screzi hanno avuto inizio proprio in seguito all’arresto del boss fondatore del cosiddetto clan dei tatuati, dopo appena un anno trascorso lontano dal carcere. Marco De Micco indicò proprio Naturale come suo successore, forte delle suo rinomate capacità di uomo d’affari in grado di far girare una mole consistente di soldi. Una scelta mal recepita soprattutto dalla famiglia De Martino e che nel corso del tempo si è rivelata infelice per entrambe le parti, fino all’epilogo violento sul quale potrebbe far luce proprio l’ex affiliato al clan sopravvissuto all’agguato.