Antonio Nocerino detto “brodino”, 28enne ras dei De Micco di Ponticelli, arrestato lo scorso maggio con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, ha ottenuto gli arresti domiciliari con obbligo di residenza fuori regione.
Una scarcerazione della quale erano sicuri gli affiliati al clan De Micco, tant’è vero che l’avevano annunciata tra le strade del quartiere, oltre che sui social network, già da diverse settimane.
Un evento sponsorizzato soprattutto da Pasquale Nocerino, padre di “brodino” che sui social network ha dato il via a un vero e proprio conto alla rovescia, pubblicando messaggi in cui, pur non facendo direttamente riferimento alla vicenda giudiziaria del figlio, palesava tutta la sua trepidante attesa per la sua scarcerazione.
Un video che mostra viale Margherita in festa, strada-simbolo del potere di “brodino”, seppure il ras e i suoi familiari si sarebbero trasferiti in altre zone del quartiere da qualche tempo. Tuttavia, quella strada resta “il regno di brodino”. Motivo per il quale la notizia è stata celebrata e festeggiata proponendo una pioggia di fuochi d’artificio esplosi lungo viale Margherita. Immagini accompagnate da una frase semplice: “è successo”, unitamente a emoticon a forma di cuore, gocce di sangue e le immancabili catene utilizzate per indicare i detenuti. Un messaggio chiaro e inequivocabile.
Scarcerato lo scorso settembre, dopo 8 anni trascorsi in carcere, la permanenza del 28enne nel quartiere della periferia orientale di Napoli è durata appena 8 mesi.
Il ras dei Bodo è dunque uscito dal carcere a due mesi di distanza dall’arresto, malgrado le pesanti accuse a suo carico: tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e rapina ai danni di un imprenditore del quartiere, imparentato con lo stesso Nocerino.
L’uomo finito nel mirino del giovane leader del clan De Micco avrebbe subito una richiesta estorsiva di trentamila euro, oltre ad ingenti danni arrecati all’attività e pertanto si è visto costretta a chiuderla. Alla base della richiesta, secondo quanto denunciato dalla vittima, un vecchio screzio risalente al passato, quando “brodino”, poco più che maggiorenne, iniziava a muovere i primi passi nel contesto malavitoso ponticellese e sarebbe stato malmenato nell’ambito di una lite dal padre dell’imprenditore finito nel suo mirino di recente. Una richiesta estorsiva voluta principalmente per sedare una questione d’onore, una mancanza di rispetto indirizzata al giovane ras che ha così annunciato le sue intenzioni tornato in libertà dopo otto anni di detenzione. Un’estorsione che ha lanciato un segnale mirato: il ras scarcerato non intendeva fare sconti a nessuno e imponeva di essere rispettato e temuto da tutti. Parenti, diretti o indiretti, inclusi.
Da quando Nocerino è stato scarcerato per beneficare dei domiciliari, seppure relegato fuori dai confini regionali, su Ponticelli è calato il silenzio. Dopo l’eclatante annuncio che ne ha ufficializzato la scarcerazione non c’è più traccia di lui tra i frame che spopolano sui social, ma anche tra i rumors del quartiere.