Pascoli? Dipingeva quadri. Al contrario di Dalì che, invece, viene scambiato per un letterato. E chi ha scritto la Divina Commedia? Su questo punto è davvero consigliabile tapparsi le orecchie. Si è sentito davvero di tutto, quest’anno, dai ragazzi interrogati alla maturità. A raccogliere la galleria degli orrori è stato il portale skuola.net, che ha chiesto la testimonianza direttamente ai maturandi. E c’è davvero da mettersi le mani nei capelli, chissà allora come avranno reagito i professori delle commissioni di fronte a quegli strafalcioni.
Sarà stata colpa del caldo ma qualcuno si è mostrato decisamente confuso visto che ha assicurato alla commissione che Giovanni Pascoli era un pittore. E non si è trattato di un lapsus o di un momento di distrazione visto che lo studente è entrato nei dettagli collocando il poeta addirittura nel movimento avanguardista tedesco Die Brücke, Il Ponte. Non è stato l’unico, un altro maturando ha invece assegnato il dipinto di Salvador Dalì “La persistenza della memoria” all’autore letterario Marcel Proust. Difficile capire come si sia arrivati a un tale scambio di persone.
Ma non serve infatti andare a scomodare artisti stranieri, ci sono errori grossolani anche tra gli autori principali dei volumi di letteratura italiana della scuola superiore. Un esempio? L’autore della “Divina Commedia” è niente di meno che Giuseppe Garibaldi. In un colpo solo si buttano a terra due personaggi protagonisti della storia e della cultura italiana. Ma non se la prenda Dante: non va certo meglio al più recente Pirandello, visto che è stato ricordato in sede di esame per aver scritto “Uno, Nessuno e Duecentocinquantamila”. Probabilmente il candidato all’esame di Stato ha preferito essere generoso di fronte ad un premio Nobel. È rimasto invece raccolto in un preoccupante silenzio lo studente a cui è stato chiesto: «Chi è Sergio Mattarella?». Incredibile ma vero, non ha saputo rispondere. Mentre c’è stato anche chi, parlando della deportazione degli ebrei, ha spiegato che venivano rinchiusi nei «campi di concentrazione».
Tra gli errori torna ancora una volta il povero Pascoli che, in questo caso, vede stravolgere completamente il senso di una delle sue poesie più celebri: “X Agosto”, scritta in ricordo del padre Ruggero ucciso il 10 agosto 1867. Ma la data della morte, scritta a numeri romani, ha decisamente portato fuori strada lo studente che, leggendola ad alta voce, ha pronunciato un inaspettato “Per agosto”. Un’altra gaffe memorabile è quella che ha stravolto il nome dello psicanalista de “La Coscienza di Zeno” di Italo Svevo: si chiama Dottor S ma viene ricordato dal maturando con un Signor S, il “cattivo” delle storie dei “Me contro Te”, la celebre coppia di youtubers evidentemente nota al maturando. Di sicuro più della letteratura.