«Cari dottori, vi voglio ringraziare per tutto quello che avete fatto tutto questo tempo per me. Mi avete fatto sentire a casa e mi avete regalato anche qualche momento di felicità, nonostante la mia situazione. Ormai per me siete diventati come una famiglia, una famiglia che non ho mai avuto ma che ho sempre sognato e voi questo sogno me lo avete realizzato». Si apre con queste parole di gratitudine la lettera di un 13enne che, in attesa di essere assegnato a un struttura di assistenza per minori, è stato affidato alle cure della Fondazione Santobono-Pausilipon di Napoli. Senza genitori, senza nessuno al mondo, il ragazzo ha scritto a mano una lettera indirizzata al personale medico e sanitario che lo ha assistito, ringraziandoli di cuore.
«Una lettera piena di bellezza, amore e gratitudine da parte di un ragazzino che ha già visto tutto il brutto della vita e che ringrazia anche solo quando riceve un inaspettato gesto di semplice gentilezza», scrive la fondazione pubblicando il messaggio, «la pubblichiamo perché è bellissima e perché storie come la sua, storie di invisibili, devono venire a galla. Siamo tutti responsabili di quello che accade ai nostri bambini, a tutti i bambini. Anche a quelli che non conosciamo e dei quali incrociamo distrattamente il destino».