Il cadavere del clochard trovato nella serata di lunedì 19 giugno a Pomigliano D’Arco ha un nome e una storia raccapricciante: Frederick Akwasi Adofo, 43 anni, originario del Ghana, ucciso di botte, era già stato vittima di un’aggressione mesi fa. Le indagini dei carabinieri proseguono per identificare i responsabili e, secondo quanto si è appreso, la vittima era già stata presa di mira da un gruppo di minorenni delle palazzine 219, complesso di edilizia popolare del comune teatro dell’ennesimo episodio di violenza minorile.
L’uomo era conosciuto e benvoluto dai residenti in via principe di Piemonte, dove tutti lo conoscevano e dove saltuariamente raggranellava piccole somme aiutando le persone a caricare in auto la spesa fatta nel vicino supermercato. Proprio lì nel corso del pomeriggio odierno, martedì 20 giugno, i cittadini si sono riuniti per un flash mob silenzioso e per esprimere solidarietà a e cordoglio al 43enne. Tantissimi biglietti, fiori, candele sono stati riposti sulla “sua panchina”.
L’uomo si era rifugiato nella zona di via Principe di Piemonte per trascorrere la notte quando è stato aggredito da due persone ancora in via di identificazione e solo stamattina seguente, alcuni passanti lo hanno trovato agonizzante all’interno di un cortile condominiale al civico 39 della stessa strada. Trasportato in ospedale, è morto poco dopo per le ferite riportate.
Le telecamere di sorveglianza presenti in zona hanno ripreso tutta la scena dell’omicidio.
Un episodio che rilancia l’emergenza baby gang tra le strade del comune vesuviano dove negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi di violenza.