L’emergenza criminalità dilaga tra le strade di Ponticelli, quartiere della periferia orientale di Napoli dove, dall’inizio del 2023, si sono registrati tre agguati di camorra e una lunga sfilza di azioni violente. Rapine brutali che hanno conquistato la ribalta nazionale, ma anche scene di ordinaria barbarie che narrano di minacce, vessazioni e soprusi indirizzati alla gente comune.
Una situazione resa ancor più pericolosa dal brusco abbassamento dell’età media degli affiliati ai clan attivi sul territorio, così come sottolineano gli abitanti del quartiere che denunciano uno scenario ben preciso che si rileva indistintamente tra le strade del centro cittadino e nei tanti rioni di edilizia popolari.
Ragazzi armati e spregiudicati che secondo quanto raccontano i cittadini che vivono nei rioni come il Conocal, le “case di Topolino”, il “Lotto 10” e non solo, sarebbero soliti mostrarsi in pubblico visibilmente alterati dall’abuso di droghe. Un’associazione di fatti e persone che allarma e non poco i cittadini estranei alle dinamiche camorristiche che temono per la loro incolumità e per quella dei loro familiari. Soprattutto perchè nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi dediti al controllo del territorio, alla gestione delle piazze di spaccio e alla vendita di droga, pertanto inseriti in un contesto che concorre ulteriormente ad imbruttire lo scenario, legittimando l’apprensione dei cittadini costretti a vivere in un clima tutt’altro che privo di tensioni.
In una realtà in cui si teme che uno sguardo interpretato male o una lite per futili motivi possa indurre quei giovani ad impugnare le armi per sedare la disputa a suon di spari, i civili temono che possa ripetersi quel triste copione che porta le vite di soggetti estranei alle dinamiche camorristiche ad avere la peggio in situazioni simili, dove la camorra esercita un preoccupante controllo del territorio.
Per questo motivo, gli abitanti di diverse zone del quartiere, denunciano di vedersi costretti, già da tempo, ad adottare un comportamento cauto e prudente, privandosi del piacere di fare una passeggiata con la famiglia o semplicemente concedersi una boccata d’aria fresca durante le serate in cui inizia a farsi spazio un clima più estivo. Bambini costretti a non frequentare il cortile per le stesse ragioni, mentre è ben più difficile tenere a bada la voglia di vivere degli adolescenti e dei ragazzi che non comprendono ragioni diverse rispetto a quelle dettate dalla spensieratezza.
Malgrado l’avvio tumultuoso del 2023 che ha fatto registrare tre agguati di camorra da febbraio ad aprile, dopo l’omicidio di Vincenzo Costanzo, il 26enne ras del Conocal di Ponticelli, ucciso a Napoli durante la festa scudetto, il quartiere è piombato in un clima di sonnacchiosa calma apparente. Il sentore che i rioni e le strade di Ponticelli siano in balia di giovanissimi impulsivi e scellerati concorre ad accrescere le paure dei cittadini, costretti a vivere in ostaggio delle logiche camorristiche e consapevoli che questo scenario orfano di spari, in un batter d’occhio può evolvere in epiloghi ben più temibili.
In questo clima, imbruttito dalla vistosa presenza di paranze di giovani che presidiano i rioni e marcano le strade del quartiere, il sentore che anche la motivazione più stupida possa sfociare nel sangue, si fa sempre più palpabile.