A più di un mese di distanza dall’omicidio del 26enne Vincenzo Costanzo, stimato essere il ras del rione Conocal di Ponticelli, proprio tra i palazzi del suo fortino emergono dettagli importanti che potrebbero conferire tutt’altro senso al violento epilogo al quale è andata incontro la vita del nipote acquisito del boss Antonio D’Amico.
Un omicidio avvenuto la sera del 5 maggio, contestualmente ai festeggiamenti per la vittoria del terzo scudetto del Napoli, in piazza Volturno, nella zona del Borgo Sant’Antonio Abate, denominata in gergo “buvero”. Secondo quanto emerso di recente, pochi giorni prima del delitto, Costanzo sarebbe entrato in conflitto proprio con un elemento di spicco della malavita della zona in cui è stato assassinato. I dissidi sarebbero scaturiti per ragioni di carattere personale. Secondo quanto riferito da fonti vicine alla famiglia del giovane assassinato, la figlia di un pezzo grosso della zona del “buvero” si sarebbe invaghita di Costanzo, già legato sentimentalmente ad un’altra ragazza, rimasta anche coinvolta, insieme ad altri due giovani, nell’agguato in cui il 26enne ha perso la vita, riportando delle ferite lievi.
Pochi giorni prima dell’omicidio, sarebbe nata una lite nell’ambito della quale la giovane figlia del ras del Borgo Sant’Antonio avrebbe avuto la peggio, subendo un violento pestaggio da una delle cugine di Costanzo, nonchè figlia del boss Antonio D’Amico. L’insistenza con la quale la giovane era solita cercare Costanzo, presentandosi frequentemente nel Conocal, avrebbe indispettito le parenti che hanno così tentato di dissuadere la giovane senza mezzi termini.
Il padre della ragazza malmenata, a sua volta, si sarebbe recato nel Conocal di Ponticelli, quartier generale dell’organizzazione riconducibile a Costanzo, per definire la questione. Un incontro chiarificatore, secondo alcuni, che si sarebbe concluso pacificamente. Altri, invece, riferiscono che Costanzo si sarebbe comportato in maniera irrispettosa e il ras gli avrebbe intimato di adottare un profilo basso, imponendogli di restare relegato nel suo rione per evitare di sfidare oltre la sua autorevolezza e rispettabilità.
A prescindere da quale sia stato il reale esito del confronto, quello che è accaduto a partire da quel momento resta ancora avvolto nel mistero.
Perchè Costanzo e i suoi amici hanno deciso di andare a festeggiare proprio nella zona controllata dal ras con il quale aveva discusso appena pochi giorni prima?
Perchè i suoi amici lo hanno lasciato da solo in una zona a lui palesemente ostile?
Qualora questa ricostruzione trovi effettivo riscontro in chiave investigativa, resterebbero comunque una serie di nodi da sciogliere, considerando che il giovane ras del Conocal sarebbe stato attirato in una trappola rivelatasi mortale o comunque qualcuno può aver segnalato la sua presenza ai killer entrati in azione, gettandolo in pasto alla morte.