Resta in carcere Raffaele Caiazzo, 44enne suocero dei coniugi di Luigi Cammisa e Maria Brigida Pesacane, le vittime del duplice omicidio avvenuto nel comune napoletano di Sant’Antimo.
I carabinieri della compagnia di Giugliano hanno infatti emanato nei confronti del classe 1979, suocero delle due vittime un decreto di fermo come indiziato dei delitti compiuti tramite una pistola illegalmente detenuta con l’aggravante dei futili motivi e contro affini per linea diretta (oltre che per detenzione porto abusivi d’arma). Il 44enne, suocero dei due ragazzi, è stato trasferito nel carcere di Poggioreale.
I carabinieri della locale compagnia sono intervenuti in piazzetta Sant’Antonio, nel centro di Sant’Antimo, a seguito di una segnalazione per alcuni spari. Sul posto, disteso sull’asfalto e circondato da vicini e parenti, i militari hanno trovato il corpo crivellato di colpi d’arma da fuoco di Luigi Cammisa, 29 anni. Operaio edile, stava andando al lavoro quando è stato assassinato. Lascia due figli di 2 e 7 anni. Quasi in contemporanea un’altra pattuglia ha raggiunto l’appartamento di via Caruso 17, sempre a Sant’Antimo, dove è stato trovato il cadavere di Maria Brigida Pesacane, 24 anni, anche lei uccisa a colpi di pistola. Terribile particolare emerso in queste ore, ma non ancora confermato, è che l’omicidio della donna potrebbe essere stato compiuto davanti ai due figli di lei, di 2 e 4 anni. L’ipotesi più accreditata dagli inquirenti è che Caiazzo, consegnatosi dopo alcune ore dal delitto nella caserma dei carabinieri di Gricignano, abbia ucciso il genero e la nuora perché sospettava avessero una relazione amorosa.
Secondo quanto riportato dall’Ansa il 44enne suocero delle due vittime avrebbe reso una parziale confessione agli inquirenti, ricordando di aver sparato solo al genero.