Ora dopo ora continuano ad emergere nuovi dettagli sul 30enne Alessandro Impagliatiello, il killer della 29enne Giulia Tramontano, al settimo mese di gravidanza.
Impagliatiello ha confessato di averla accoltellata per lo stress di tenere in piedi anche un’altra relazione, con una collega del bar in cui lavora a Milano. Il barman avrebbe chiesto alla ex di vedere il figlio di otto anni, ma gli è stato negato. È successo poco prima del ritrovamento del corpo di Giulia: ha tentato per due volte di bruciarlo (prima nella vasca da bagno con l’alcool e poi in garage con la benzina), poi lo ha chiuso nel bagagliaio dell’auto portandolo in giro con sé per giorni e infine lo ha collocato in un’intercapedine, a pochi chilometri da casa.
Sono emersi i dettagli di alcuni messaggi scambiati tra la vittima e il carnefice. Dopo l’incontro chiarificatore con l’altra donna, Impagnatiello le scrive che la ama. Giulia risponde: «Ti amo… wow. Sono curiosa di sapere cosa ti inventerai ora». E ancora: «Che gran pezzo di merda che non sei altro. Quella è casa mia e tu non ci devi far entrare nessuno. Hai capito? Quanto fai schifo alla razza umana». Poi continua: «Hai fallito nella vita. Due figli con due madri diverse. Che tu possa affogare nella merda che ti crei da solo. Sto tornando a casa. Fatti trovare». Prima di arrivare alla loro abitazione, Giulia telefona anche a un’altra amica, dicendole che, nonostante tutti i sacrifici per «andare via dal meridione» probabilmente tornerà al Sud. Ma a Sant’Antimo, suo paese d’origine, non ci arriverà mai, perché tornata in casa, dopo una discussione e dopo che lui ha mangiato una piadina, la raggiungerà in cucina pugnalandola alla gola.
Quattro giorni dopo averla uccisa, il killer continuava a mandarle messaggi whatsapp: «Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così» e ancora «Tata batti un colpo, falla finita con questa storia». Dal «baby dove sei!!!» al «ci stiamo preoccupando tutti», Alessandro Impagnatiello ha continuato a scrivere a Giulia fingendo apprensione e inscenando scuse, oltre a instillare ipotesi di una fuga lontana. Di tutt’altra natura, invece, gli scambi precedenti, quando la ragazza ha manifestato il desiderio di chiudere la storia ma lui ribatteva: «che madre sei?».
Mentre i vicini di casa che lo vedevano con il figlio lo abbiano sempre descritto come un «padre affettuoso», altre testimonianze si avvicendano. La vicina di casa Giuliana ha raccontato al quotidiano Il giorno: «L’odore che sentivo (dal box, ndr) era quello dei disinfettanti usati da lui per pulire il sangue o altre tracce. Che cosa orribile».
Alcuni quotidiani, tra cui La Stampa e La Repubblica, riportano la testimonianza di un’amica della ragazza: Giulia aveva già scoperto il tradimento, come dimostrerebbe un vocale di un anno fa tra le donne. Pare che l’uomo portasse l’altra donna, un’italoinglese di 23 anni (che è rimasta incinta e ha interrotto la gravidanza a gennaio), nella loro casa di via Novella a Senago, dopo aver tolto tutti gli indizi di convivenza con Giulia, dalle foto delle vacanze agli oggetti personali di Giulia.