È stato eseguito dai carabinieri il fermo, disposto dalla Procura di Milano, di Alessandro Impagnatiello, il fidanzato della 29enne Giulia Tramontano, che era incinta di 7 mesi e il cui corpo è stato trovato la scorsa notte in un’area verde a Senago, nel Milanese.Il 30enne, accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso, è stato portato nel carcere di San Vittore, dopo l’interrogatorio e la confessione nelle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, coordinate dal pm Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella.
Le tracce di sangue della compagna Giulia Tramontano sono state trovate nel suo Suv, sulle scale condominiali e sul pianerottolo della loro abitazione a Senago. Dopo quattro giorni di messinscena Alessandro Impagnatiello ha confessato l’omicidio della 29enne agente immobiliare al settimo mese di gravidanza, nella stessa caserma dove domenica sera aveva denunciato la sua scomparsa. Alla fine dell’interrogatorio il 30enne ha indicato ai carabinieri il luogo dove si trovava il corpo, che avrebbe provato a bruciare nel tentativo di sbarazzarsene.
La svolta sul caso è arrivata nel pomeriggio di mercoledì 31 maggio quando nel corso delle analisi del Volkswagen T-roc di Impagnatiello, barman in un locale di lusso a Milano, sono state trovate le tracce di sangue della compagna Giulia Tramontano.Le stesse trovate dai Ris e dalla squadra Omicidi dei carabinieri anche nell’abitazione di Senago, comune del Milanese, dove i due convivevano.
Intorno alle 22 Impagnatiello viene scortato nell’appartamento e poi di nuovo fuori per essere portato in caserma, facendosi largo col Suv tra le telecamere, gli insulti e le grida dei vicini.Nella notte ha confessato tutto alla presenza della pm Alessia Menegazzo, dell’aggiunto Letizia Mannella e dei vertici dei carabinieri il generale Iacopo Mannucci Benincasa, i colonnelli Antonio Coppola e Fabio Rufino.
Il 30enne è stato dunque portato nel carcere milanese di San Vittore con l’accusa di omicidio aggravato, soppressione di cadavere e procurata interruzione della gravidanza.
Su sua indicazione i militari dell’Arma hanno trovato il corpo di Giulia Tramontano nello spazio tra due file di box in un edificio di Senago, a mezzo chilometro da casa e dalla stazione dei carabinieri.Il cadavere della 29enne è stato trovato avvolto da alcuni sacchi di plastica e con segni di bruciature, a testimonianza del tentativo di Impagnatiello di bruciare il corpo della compagna.
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, Giulia Tramontano sarebbe stata uccisa a coltellate dal 30enne durante una lite, scaturita dalla scoperta la relazione parallela del compagno con un’altra donna.
Nella giornata di sabato 27 maggio, in cui sarebbe avvenuto il delitto, la 29enne avrebbe avuto un confronto con l’amante di Impagnatiello, una collega statunitense del barman, che avrebbe deciso di rivelare tutto. Anche lei sarebbe rimasta incinta mesi fa prima di decidere di interrompere la gravidanza.