«Voi non siete mai stati lasciati per troppo amore? Alla mia età posso decidere di fare qualsiasi cosa. Quando si ha davanti una città come Napoli, che merita cose, bisogna domandarsi se siamo in grado di mettergliele a disposizione». Ormai appare chiaro che il rapporto tra Spalletti e il club partenopeo sia giunto al capolinea.
Del resto, lo aveva ufficializzato già Aurelio De Laurentiis, ospite della trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”, ora Luciano Spalletti: il tecnico del terzo scudetto lascia il Napoli. Perché Napoli non merita cose normali, merita molto di più», dice. Ma poi spiega che alla base della decisione ci sono anche questioni personali: «Una delle questioni è che devo allenare Matilde, ho una figlia piccola e ci voglio stare un po’ insieme. Ho bisogno di riposarmi perché mi sento un po’ stanco e voglio stare un po’ da parte».
«I miei figli mi dissero che a Napoli non si può non andare. Napoli ha visto il giocatore più forte del mondo e allenatori fortissimi: Sarri è un maestro, Ancelotti è uno dei numeri uno, Gattuso è un passionale, Benitez è un allenatore internazionale. Per cui quando si va a Napoli si va per vincere. Al primo anno non ci siamo riusciti e siamo stati anche criticati. Uno se lo domanda: sono in grado di fare questo? Quest’anno non sono in grado, per cui faccio un passettino indietro».
Spalletti si prende una pausa per “troppa” Napoli: “Questo entusiasmo di Napoli ha indicato la strada per riempire gli stadi, per gioire del calcio, affinché tutti possano vivere delle emozioni del genere. I tifosi hanno creato delle cose che emozionano. La città è una componente fondamentale per fare questo tipo di vittoria. Ci sono tre regole: calciatori forti; una società che ti sappia indicare calciatori forti e te li metta a disposizione, e Giuntoli è uno dei più bravi che io abbia mai avuto; il cuore della città. Ogni volta che andiamo in città ci randellano pezzi di cuore in campo e siamo costretti ad assorbire tutto questo amore e questo affetto”.
La moglie Tamara gli è stata sempre accanto, anche quando era in Russia per allenare lo Zenit. «Lei mi convinse ad andare», ha raccontato lo stesso Spalletti, «dicendomi che casa è semplicemente dove noi possiamo stare insieme. La mia amata, madre del mio sensibile bestione Samuele, dell’autoritario chitarrista Federico e della principessa Matilde». Così descrivendo anche i tre figli.